Le uscite del 2006 Gennaio/Aprile

 

Dopo i finti grandi film del 2005, ovvero quel lungo e noioso videogame che rispondeva al nome di King Kong ed il fantasy noioso/pippotto cattolico dal titolo interminabile di “le cronache di narnia: il leone, la strega e l’armadio” (mancava solo la scritta “parte prima”) finalmente il 2006 ci porterà i titoli che veramente renderanno onore al termine “Eccezionale”

 

 

X men 3

Finalmente il regista Brian Singer ha mollato il comando della serie, lasciando il posto a Brett Ratner (Rush hour), che forse non è molto portato per la metafora sociologica ma di sicuro il versante spettacolare è dalla sua parte. E poi diciamolo, quanto si può ancora andare avanti con ‘sta storia dei “poveri mutanti che non gli vuole bene nessuno”? se la prima volta poteva funzionare come metafora dell’antisemitismo, già la seconda era un inno all’adolescente che si sente oppresso e lo spessore era diventato quello di un foglio di carta. Adesso finalmente arriva un regista che sa fare una cosa che a Singer sfugge: rendere spettacolare un film.

Se volete scoprire la differenza fondamentale tra i due registi, andate qui:

http://www.x3movie.com/

 

Superman

Però il problema di è trasferito qui: l’arrivo di questo film è l’evento più atteso degli ultimi 5 anni, al punto che dopo innumerevoli cambi di regista e attore si temeva che non avrebbe mai visto la luce. Poi i problemi sono stati superati ed un attore sconosciuto (Brandon Routh, che assomiglia in modo impressionante al compianto Christopher Reeve) è arrivato ad indossare i panni del super eroe per eccellenza (altro che quel materiale per pischelli degli xmen).

Solo che alla regia è arrivato il fuggitivo Brian Singer che di qualità ne ha tante (vedere “i soliti sospetti” per credere), ma il tono epico non sa nemmeno dove sta di casa. Bisogna ammettere che il trailer è impressionante, ma lo sarà anche il film?

Inoltre Singer è caduto in una contraddizione: ha detto che questo film può essere visto come una continuazione dei primi due film con Christopher Reeve, perché non voleva minimamente ignorarne l’esistenza. Eppure, come vedrete, ci sono un bel po’ di scene ambientate, indovinate un po’? a Smallville, con Clark Kent da giovane. Ora, questo non accadeva già nel primo, mitico film di Richard Donner? E soprattutto, non abbiamo già un lunga e ben fatta serie sull’argomento?

Forse Singer ha voluto giocare sul sicuro?

Bene, dovremo aspettare l’estate americana (e quindi il natale da noi) per saperlo, ma se volete un anteprima del nuovo eroe per eccellenza, andate qui:

http://supermanreturns.warnerbros.com/trailer.html

 

Mission impossibile 3

Mentre qui abbiamo un esordio eccellente ed un trailer così impressionante da ricordare i fasti di True Lies: debutta alla regia il creatore di Alias e Lost, su una sua sceneggiatura (e sua è anche quella di Superman) e lo fa con una storia che riesce ad essere superspettacolare e drammatica, degno evoluzione delle avventure dell’agente Ethan Hunt.

Siete pronti ad accettare la missione?

http://www.missionimpossible.com/

 

Ultraviolet

Questo film va citato più per la persino eccessiva spettacolarità che non per l’originalità. Del resto il regista Kurt Wimmer ci aveva già venduto una versione particolarmente economica e priva di personalità di Matrix, col suo “Equilibrium”, quindi non può stupirci che rifaccia il verso al successo inaspettato (e ripetuto col sequel) di “Underworld”. La differenza è che qui siamo nel futuro, con largo uso di effetti specialissimi e che la caccia ai vampiri fa un tuffo, al momento poco chiaro, nel campo della genetica. Ma c’è Milla Jovovich, il un momento di libertà dai suoi Resident Evil ed una quantità di scene d’azione davvero impressionante, per cui, sicuramente vale la pena di essere visto più al cinema che su un qualsiasi televisore.

http://www.ugo.com/channels/filmtv/features/ultraviolet_trailer/default.asp

 

Il codice da vinci

Ma forse nessuno dei suddetti film ha creato l’attesa febbrile di questa versione cinematografica di un libro che ha avuto la pessima idea di dire alla gente di pensare con la sua testa.

38 milioni di copie nel mondo, i tuoni e fulmini del kaiserpapa e la rabbia un po’ sospetta dei cattolici che proprio non possono accettare che il loro eroe preferito abbia avuto una sana vita sessuale e che probabilmente ha finto di morire x poter vivere in santa pace. Col risultato che un ottimo thriller che tiene col fiato sospeso ed una ritmo incredibile, è quasi finito come i libri di Farenheit 951.

Ad assicurare la fedeltà all’originale ed un elevato livello qualitativo abbiamo Ron Howard e lo sceneggiatore già autore di “A beautiful mind” Akiva Goldsman, il monumento al cinema Tom Hanks ed il granitico Jean Renò, nonché il grande Ian mckellen e Alfred Molina. Che magari così non vi dicono nulla, ma se li chiamo Magneto e Octopus forse vi rinfresco un po’ le idee, no?

Unica nota dubbia, la scelta della protagonista: per un ruolo così forte ed importante è stata scelta Ameliè “ragnetto” Tatou (il non così favoloso mondo di ameliè, avete presente?), che è esattamente l’opposto della sua controparte letteraria. Ma ok, non si può avere tutto!

http://www.sonypictures.com/movies/thedavincicode/