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LE RECENSIONI DEL 2003 .....               

                                CINEMA       

                    

Dall' 11 giugno E-XPLICITY ospita articoli, reportage, notizie ed anticipazioni sul mondo del cinema di un caro amico, Leo. Ecco, corredati da interessanti ed ultimissime notizie. Ne apprezzerete lo stile e la ricchezza delle informazioni esposte.

mercoledì 31 dicembre 2003

                    C'era una volta in Messico

Rutilante, divertente, cruento, intricato.

Quando esci dalla visione dell’ultima invenzione di quel genio bizzarro che risponde al nome di Robert Rodriguez hai la stessa sensazione che si prova dopo un giro su un gigantesco ottovolante ovvero, adrenalina a palla ma anche un gran mal di testa!

Il film rappresenta il terzo episodio della saga del solitario Mariachi, nato all’inizio degli anni novanta con un film girato a bassissimo costo (5.000 dollari e si  vedeva!) ma dotato di grande inventiva a soprattutto della capacità di far scoprire l’allora esordiente Rodriguez, un appassionato di cinema che voleva realizzare la storia di questa sorta di eroe per caso, un chitarrista vagabondo (il mariachi appunto) che arrivato in un microscopico paesino messicano viene scambiato per un killer e si trova coinvolto in una guerra fra bande, al ritmo frenetico e divertito che avrebbe caratterizzato le storie a venire dell’astro nascente.

Non è però necessario aver visto gli altri due episodi per poter capire di cosa si parla, anche perché la storia prende l’avvio parecchio tempo dopo il secondo episodio ( ovvero “desperado” dove il mariachi assume le fattezze di Antonio Banderas) e in un lungo flashback ci racconta cosa è successo tra l’ultimo episodio e questo, narrando di fatto una storia mai vista sullo schermo e creando tutto un nuovo background. Certo, se aveste visto “Desperado” avreste potuto ammirare più a lungo la bellezza e la bravura di Salma Hayek ed avreste capito come si erano conosciuti i due personaggi, ma questo non è comunque fondamentale ai fini della trama del film attuale.

E la trama è uno dei punti più eclettici della storia, per un semplice motivo: fin dall’inizio appare contorta e proseguendo peggiora!

Bisognerebbe infatti congratularsi con il regista per la sua capacità di seguire fino in fondo una storia così complessa che dopo un po’ si rinuncia a capirla, tranquillamente consci del fatto che alla fine, semplicemente, chi deve morire lo farà e chi rimarrà in piedi avrà avuto ragione, quale che essa sia.

Ma non fraintendetemi, non si tratta di un difetto anzi, è uno dei pochi casi in cui lo spettatore non è solo passivo ma si ritrova a dover far muovere le rotelline per seguire attentamente le vicende di questi personaggi, ora ambigui, ora solitari, ognuno alla ricerca di qualcosa, che sia potere, redenzione, vendetta o tutte e tre le cose insieme.

Così, tra complotti tortuosi, imboscate, improvvise botte di humour e altrettanto improvvise scene cruente il film corre verso il suo logico finale, ambientato alquanto metaforicamente nel “giorno dei morti”.

Naturalmente due sono gli attori che giganteggiano su tutti, un Banderas che ha incontrato il ruolo della sua vita (non potrebbe essere che lui il mariachi, non me ne voglia l’attore del primo film!), qui in una veste più triste e tormentata, perfettamente calato in un personaggio che non ha più niente da perdere e soprattutto un incredibile Johnny Depp, capace di farsi odiare eppure di farti simpatizzare con lui in un modo impossibile. Depp è la chiave di volta dell’intero film, il fulcro intorno a cui si muovono tutte le trame della storia, destinate a convergere in un unico momento, quando chi dovrà essere punito lo sarà e chi avrà la sua occasione di sollevarsi dalla polvere scoprirà se ha ancora una ragione per vivere.

In perfetta armonia con i due personaggi principali troviamo una rosa di comprimari ma anche di personaggi minori perfettamente sfaccettati, dall’ex agente dell’fbi che parla in un immaginario auricolare per darsi forza ad un Willem Defoe di rara cattiveria ed una agente della Dea che ha i suoi piani personali, tutti destinati ad incrociarsi e scontrarsi involontariamente mettendo in atto un meccanismo che potrebbe creare una rinascita o il caos totale.

In parte ballata nostalgica, in parte fumetto fracassone e divertente ed anche inno alla libertà di una  nazione, il film ci regala un personaggio che speriamo torni a trovarci sugli schermi cinematografici, chissà magari di nuovo in compagnia del suo amico nemico Johnny Depp, che ha la scena più drammatica ed epica del film. Insieme creerebbero un capolavoro.

Voto 8 

 

Un consiglio per il noleggio:

High Crimes, con Morgan Freeman ed Ashley Judd

Uno dei film più inconcludenti della stagione, che fa parte della categoria “Per fortuna non l’ho visto al cinema” è questo “High crimes – crimini di stato”, a sua volta tratto dal romanzo di Joseph Finder che in italiano è stato intitolato “Reati Capitali” (tanto per non dare sempre lo stesso titolo alla stessa storia evidentemente!).

Non conosco il livello qualitativo del libro, ma posso dire che il film ha dalla sua una delle sceneggiature più banali della storia, una serie di buchi logici attraverso i quali ci passerebbero tutta una serie di treni e la rara capacità di buttare via tre attori altrove decisamente più grandi come i due suddetti ed il bravo Jim Caveziel (Frequency).

Di cosa dovrebbe parlare il film?

In teoria è un thriller giudiziario di ambiente militare, nella scia del mitico “Codice d’onore” e dei due notevoli “la figlia del generale” e “regole d’onore”, dove il marito di una coppia perfetta viene improvvisamente arrestato ed incolpato dell’eccidio commesso da un militare in un paesino del Sudamerica. Da qui lungo processo, moglie attonita, lui che si dichiara innocente e Morgan Freeman che fa, come dice lui, il jolly.

Peccato che il tutto si riduca al classico, ed un po’ stantio “è stato lui o no?” che vorrebbe avere come discorso generale il fatto che non si conosce mai veramente la persona che si ha davanti (che poteva pure essere interessante),ma riesce a sprecare anche questa parte.

Le singole sequenze risultano spesso scollegate tra loro ed anche il montaggio sembrava non avere le idee chiare su dove dovesse andare, le scene in tribunale sono semplicistiche e tutte basate sul sentito dire invece che su prove oggettive, le scene di tensione che dovrebbero sfociare nella paranoia sono banali e diventano involontariamente divertenti e la critica al mondo militare è così sciocca che quelli dell’esercito non si devono essere impensieriti più di tanto.

Una scena su tutte, che rende bene il tono del film è quella in cui Ashley Judd, dopo aver subito varie aggressioni e minacce, fuori e dentro casa, chiede in piena notte di poter restare da sola per potersi rilassare. Ed era appena scampata ad un inseguimento!

Il film è pieno di queste idee geniali mentre cerca di tirare più in lungo possibile il dilemma “allora è stato lui o no?”, anche se poi ad un certo punto diventa la più prosaica domanda “è ancora lunga ‘sto roba?”

Ashley Judd è una donna bellissima nonché una brava attrice sempre alla ricerca di un ruolo di donna forte, peccato che questo in particolare di renda responsabile di alcune delle scelte più asinine mai viste al cinema e nel momento del pericolo arrivi a dire “mi fai male”, come se l’altro lo stesse facendo per sbaglio.

Morgan Freeman passa di lì per caso ma si diverte moltissimo, oppure stava già pensando a “una settimana da dio”, visto che il suo personaggio ha ben poco da fare e quando lo fa è di una banalità senza precedenti. O meglio, con troppi precedenti perché qualcuno ci caschi ancora!

Infine Jim Caveziel ,che aveva da poco indossato i panni del conte di Montecristo (mooooooolto meglio), qui si limita ad aspettare di poter dire le ultime parole famose, solo che quando arrivano non trovano più nessuno ad ascoltarle e comunque, avevamo il 50% di possibilità di azzeccarci, non siamo proprio dalle parti del colpo di scena di “Fight club”.

Il film sembra il gemello di “colpevole di innocenza” (e non è un complimento) sempre con la Judd ed infatti nella sequenza in cui va a trovare il marito in carcere (tranquilli non vi sto svelando niente, questo succede all’inizio) dietro la classica parete di vetro, ti viene da pensare che adesso ha coperto tutte le posizioni, da questa e da quella parte della storia. Bene Ashley, però adesso andiamo avanti.

Voto 4-

 

martedì 25 novembre 2003

                                Love Actually

Questa recensione  inizia con un “Se” fondamentale:

Se siete carenti nel settore sentimenti, se non vi piacciono  le storie divertenti, emozionati, sentimentali, vere, se per voi non c’è niente di più bello  de “l’isola dei penosi”, se siete cinici, gretti, ipocriti ed un po’ bastardi, allora non andate a vedere “Love  actually”, perché non siete fatti per questo film.

Una delle storie cinematografiche più brillanti ed originali di quest’anno  è anche  la più classica e sincera che si possa immaginare, una commedia sulle incertezze, i desideri, i bisogni  e gli errori che noi umani siamo in grado di provare nel tentativo di dare un senso alla parola, lungamente bistratta, “amore”.

Come nel magnifico “Scherzi del cuore” , come in un “Magnolia” meno pessimista sul senso della vita, anche qui assistiamo ad un metaforico balletto di personaggi , simpatici, insicuri, infantili ma anche un po’ vigliacchi, collegati tra loro direttamente o indirettamente, che incrociano la “storia della loro vita” a circa un mese dal natale.

Non sono persone speciali, la loro vita non è al di fuori degli schemi, se si eccettua il personaggio di Hugh Grant ovviamente, sono persone comuni con un lavoro qualsiasi, a volte appena accennato, sono pieni di contraddizioni, a volte fragili e legati ad un destino spiacevole, oppure cercano di trovare la poesia nelle situazioni strambe in cui si vengono a trovare, o più semplicemente non riescono  ad esprimere le loro emozioni.

Sono persone comuni, eppure ci ritroviamo a seguire  le loro vite in questo stupendo gioco ad incastro, desiderosi di saperne di più , desiderando fortemente che ce la facciano, che abbiano la loro chance, che almeno per loro esista il lieto fine, il tutto mentre si avvicina il natale, si commettono  errori, oppure si trova l’anima gemella nel più improbabile dei modi.

Il tutto messa in scena da un cast enorme, forte e sensibile, che vede in campo i migliori nomi del cinema inglese, dai classici come la sempre bravissima Emma Thompson e il Pyton di Harry Potter, ovvero Alan Rickman, che per una volta esprime una vulnerabilità che non ti aspettavi, visto anche quanto è vivo il ricordo del suo “vilain” di classe  nel primo “Die Hard”. C’è il rappresentante assoluto del cinema inglese, il sempre perfetto e divertito Hugh Grant, ci sono i nomi nuovi ed emergenti, come la giovanissima protagonista della “maledizione della prima luna” Keira Knigthley, in grado di regalarci una vera ventata di freschezza, ci sono cammei inaspettati e che quindi non è giusto rivelare (ma ditemi quanti riconosceranno la ragazza col capello da cowboy!) ed infine ci sono volti sconosciuti (a noi) o che hai visto mille volte ma non ti ricordi dove e comunque  in quel momento non li vedi come attori ma segui le vicende dei personaggi che interpretano, perdendoti nelle loro vite, così simili alle nostre, eppure miracolosamente così romantiche, vere, tristi a volte.

E così, man mano che ci avviciniamo al natale cresce, nel film almeno, cresce in noi il desiderio  che quelle persone trovino un po’ di calore, di pace, d’amore, in un mondo che, come ci viene ricordato nella bellissima introduzione,  di queste cose non ne davvero in gran quantità.

Desideriamo il lieto fine per loro perché quelle persone siamo noi, ci rivediamo in loro, nei loro difetti, nelle stramberie, nelle follie fatte per un sentimento che nemmeno capiamo  e che speriamo funzioni, nel tentativo di accettare situazioni difficili.

Desideriamo che almeno una volta ci possa essere una briciola di calore, che ci faccia sentire bene, che ci faccia sentire a casa, se non nella realtà almeno in quel momento, nel buio della sala dove tutto è possibile. E quando il film finisce, quando, se sei ancora umano come lo eri da piccolo , hai cantato senza ritegno le canzoni che vengono intonate nel film, hai battuto il piede al ritmo della musica, ti sei lasciato trasportare dalla magia della storia, allora speri che continui ancora, anche dopo i titoli di coda, anche dopo che sei uscito/a dalla sala cinematografica.

Questo film è una piccola magia,  lasciate che vi avvolga.

Voto 9+

 

mercoledì 19 novembre 2003

                Tomb Raider 2, la culla della vita

Ho una forte difficoltà a recensire questo film, perché ammetto di essere stato a più riprese rapito dall’incredibile ed intensa bellezza della protagonista, in grado anche solo con un primo piano di eclissare qualsiasi altro pensiero.

Perché in fondo, esattamente come nel primo episodio e persino più che nel primo film, la vera protagonista, il centro dell’azione  è la mitica Lara Croft/Angelina Jolie, ormai binomio inscindibile e perfetto.

Emblema di una donna forte, avventurosa, idealista e cinica insieme, Lara/Angelina è la risposta femminile ai mille eroi maschili che da decenni dominano l’immaginario cinematografico e vi assicuro che regge bellamente il confronto, proponendosi come una valida alternativa e sfatando il mito che non si possa avere una eroina come protagonista principale. In fondo se ci pensate è dai tempi della saga di Alien che ci mancava un personaggio femminile così forte da “bucare lo schermo” ed infatti Ellen Ripley/Sigourney Weaver ci manca parecchio.

Per fortuna a raccogliere il testimone, anche se in un altro genere, ci ha pensato l’emula in carne ed ossa di uno dei videogiochi più famosi e di maggior successo della storia, nonché uno dei migliori mai creati, dove almeno non c’è da scappare da orde di zombie per tutto il tempo, qui se per caso venisse loro in mente di fare capolino, farebbero una fine orrenda!

Così abbiamo l’intrepida eroina attraversare mezzo mondo per tentare di sventare una minaccia apocalittica, visto che qualcuno pare aver scoperto che la leggenda del “vaso di pandora” non è poi così una leggenda e forse c’è pure una “mappa” che può indicargli dove si trova. Sarà un lungo e pericoloso viaggio, dove bisognerà fidarsi di personaggi ambigui, testando le nostre capacità fisiche e psicologiche, scoprendo posti nuovi e misteriosi e facendo acrobazie pazzesche dalle quali noi comuni mortali non usciremmo vivi. Ma Lara/Angelina non è come noi, è ciò che noi vorremmo essere, è forte, è avventurosa, non conosce la paura e non si ferma davanti a niente. Non è attratta dal guadagno, non vuole la gloria, quello per cui vive è il brivido del pericolo, l’indipendenza da regole e costrizioni, con un suo codice morale forte e preciso, unito al desiderio istintivo di “andare là dove nessuno è mai giunto prima”.

Jan De Bont, che sostituisce alla regia l’ottimo Simon West del primo episodio, riesce a dare un taglio più cinetico alle immagini, con improvvisi e veloci carrelli che ci precipitano nell’azione e ci ricordano che era lui la mente dietro il successo di “Speed”.

Se un difetto si può trovare in questo come nel primo film, è che si sente la necessità di una sceneggiatura più omogenea, di un po’ di approfondimento, mentre per ora prevale l’idea di replicare la dinamica da videogioco, che  ovviamente pecca di profondità.

Purtroppo in patria il film non è andato come si aspettavano, intendiamoci, 60 milioni di dollari non sono noccioline, ma rispetto ai 100 del primo episodio devono essere sembrati una delusione. In un’intervista recente Angelina Jolie ha detto che amerebbe poter fare un terzo episodio, perché con “la culla della vita” l’unica cosa sbagliata è stata la scelta del periodo in cui farlo uscire. Ma ammette anche che difficilmente la cosa potrà accadere ed è un vero peccato, perché rivedere quei suoi grandi occhi profondi che ci scrutano di nascosto da dietro una vetrata sarebbe stato un vero momento perfetto.

Potremo però consolarci con il prossimo “Beyond Borders”, romantica e drammaticissima storia d’amore in un modo in guerra, ma il mondo attuale, quello dei nostri giorni e non uno lontano nel tempo, in cui Angelina sarà alla ricerca della verità sull’uomo che ha incontrato e poi perduto, lasciandole più domande che risposte.

Ma per il momento possiamo ancora lanciarci in una delle avventure più spericolate dell’anno, in compagnia di una donna forte ed indimenticabile.

Voto 7,5

 

mercoledì 5 novembre 2003

                        Prima ti sposo, poi ti rovino

Ero indeciso su come intitolare questa recensione, quando mi sono reso conto che il titolo italiano del film era abbastanza cretino da fare la sua bella figura. Viene il sospetto che “l’intollerabile crudeltà” a cui faceva riferimento il titolo originale (Intolerable cruelty) sia stata applicata direttamente quando hanno dovuto deciderne la versione italiana.

Per fortuna non sono questi attacchi di stupidità che possono inficiare il valore di questo film, che nasce come una cinica, divertentissima e velenosa analisi del concetto di matrimonio. Motivo per cui, quando arriverete in fondo alla storia di questi due personaggi completamente amorali e senza scrupoli, nonché con un concetto del tutto folle della parola sentimenti, scoprirete due cose fondamentali:

1-     la morale del film è che il matrimonio è una trappola ideata da due nevrotici

2-     più la storia si fa assurda e “crudele”, più vi sembrerà vera

Il film è fondamentalmente una versione aggiornata della mitica “Guerra dei Rose”, che però sembrano una coppia di piccioncini rispetto ai colpi bassi e le cattiverie che i due protagonisti di “Prima ti sposo” riescono ad orchestrare ai danni l’uno dell’altro mentre si seducono, si dichiarano innamorati persi e si attraggono come la nitro e la glicerina.

La differenza fondamentale sta nel fatto che entrambi sono presentati come personaggi senza scrupoli, sentimenti ed emozioni in un mondo senza scrupoli, emozioni, sentimenti ma soprattutto completamente folle!

Ed è ad una follia da cartoon che Gorge Clooney e Catherine Z. Jones rispondono per tutto il tempo della loro assurda, irresistibile storia d’amore e odio e attrazione e ricerca di potere l’uno sull’altro, il tutto magistralmente orchestrato dai due più geniali fratelli che il cinema ricordi, Joel ed Ethan Coen, che una volta di più si divertono a ricordarci un semplice assunto, ovvero che siamo pazzi in un mondo di pazzi.

Eppure lo fanno con un tono divertito, allegro, come di chi balla mentre la nave affonda, perché in fondo, cosa può farci?

E così anche noi assistiamo inermi all’escalation di bastardate che i due splendidi ed eccezionali protagonisti si rifilano senza rimorso alcuno, e più diventano assurde più diventano reali e ci portano a capire quello che la maggior parte di voi non ammetterebbe mai, ovvero  che l’unico motivo per cui ci si sposa è l’egoismo, il desiderio di possesso o il desiderio di un punchball su cui riversare la proprie nevrosi. Eppure lo facciamo ridendo perché è l’unico modo che abbiamo di reagire a questo specchio che ci viene posto davanti, distorcendo la realtà per riproporcela in tutta la sua surreale verità.

Il film è magnificamente girato e fotografato e solo in un paio di occasioni (nella concitata scena notturna in casa della protagonista ad esempio) ho sentito un po’ di manierismo da parte dei registi (ovvero, andare al traino di situazioni che hanno già esplorato), restando comunque genuinamente divertenti. Ma soprattutto recitato da una coppia di attori che attraversa la storia con classe e bravura innati, restituendoci due personaggi “intollerabilmente crudeli” che ci stanno dannatamente simpatici. Del resto è ovvio, quei due siamo noi, quindi non possiamo starci pure antipatici, no?

Infine una nota di merito a Catherine Z. Jones, stupenda e affascinante che ti fa scendere una piccola lacrima, quando pensi a chi si è scelta come marito!

Voto 8

 

sabato 1 novembre 2003

                    Notizie buone, notizie buffe

 Ok,cominciamo  con le buffe, avete presente quel film palesemente strambo (che pure non mi dispiacerebbe  vedere) che è “Freddy  vs Jason”? beh, non ci crederete e sicuramente non ci credevano neppure i produttori, ma in patria il film ha incassato la strabiliante cifra di 67 milioni di dollari, secondo me circa 60 in più di quello che chiunque si sarebbe aspettato, il che ha portato inevitabilmente all’idea di un sequel.

Il progetto dovrebbe andare in porto già l’anno prossimo e l’idea era di far scontrare i due già citati protagonisti con un'altra icona horror dei nostri tempi, per cui le idee che si sono succedute sono:

Freddy vs Jason vs Leatherface (cioè il mostro con motosega del da noi intitolato “non aprite quella porta”, ovvero “the Texas chainsaw  massacre”, uguale no? :-),

“Freddy  vs Jason vs Chucky (Bambola assassina), “Freddy vs Jason vs MichaelVorhees (Halloween),ma a sorpresa sapete chi ha vinto?

Nessuno dei tre, il prossimo film della serie sarà “Freddy vs Jason vs Ash” ovvero il mitico protagonista delle tre  “case” del mitico Sam Raimi (pre rimbambimento spidermaniano). Precisamente, il surreale eroe con motosega al posto del braccio, interpretato da un grande  Bruce Campbell,  nasceva nella “casa 2” (evil dead 2, titolo originale) e diventava personaggio  di culto nella mitica “Armata delle tenebre” che fondamentalmente era una commedia grottesca con qualche mostro in giro! Resta solo da sperare che sia sempre Bruce Campbell a riprendere  il suo ruolo più geniale. Per cui, se pensavate che il primo film fosse assurdo,aspettate il numero 2!

 Le buone nuove invece arrivano dal già citato Sam Raimi, che ha scaldato il cuore di noi fans del suo periodo d’oro in una intervista recente, quando ha detto che i sui prossimi progetti sono “Spiderman 3” (Prima ancora che sia uscito  il secondo!) e,soprattutto, “Evil dead 4”, il lungamente atteso sequel  de  “L’armata delle tenebre”!  la preproduzione dei due film, che girerà uno dopo l’altro, inizierà solo l’anno prossimo per cui non state troppo in ansia, ma rallegratevi, Ash è tornato!

 

Per concludere una notizia appena arrivata e particolarmente buffa: Jim Carrey ha intenzione di portare sullo schermo uno dei personaggi di culto televisivi dei primi anni 80, nientemeno che “l’uomo da sei milioni di dollari”!

il progetto partirà l’anno prossimo, è già pronta una sceneggiatura che Carrey ha trovato geniale ed il film sarà ovviamente una specie di parodia dell’originale. Chissà se avremo il piacere di rivedere anche la donna bionica (di cui ero innamorato) ed il cane bionico?

 Per ora è tutto, a presto con la recensione di “Prima ti sposo, poi ti rovino”!

 

sabato 18 ottobre 2003
        Tutankhamen partecipa al giorno dell'indipendenza
 
in uno dei casi più eclatanti di incontri che nessuno poteva aspettarsi, scopriamo oggi che il regista Roland Emmerich, il responsabile della distruzione del nostro pianeta in "Indipendence day", ha in programma di produrre e dirigere il film "Tut".
di cosa si tratta? di un film action/adventure/love story (che altro? un documentario sulla foca monaca? :-) in cui si narra la storia del giovane Tutankhamen quando cerca di salvare il suo paese e scoprire chi ha ucciso suo padre, il tutto tra intrighi e combattimenti epici, come del resto viene usuale al nostro Roland!
unica nota particolare,grazie ad Alessandro, un mio caro amico fonte preziosa di informazioni quasi illimitate, ho scoperto che il leggendario "Tut" (onestamente spero che cambino il titolo!) è morto intorno ai 16 anni, probabilmente ucciso, cosa molto in voga a quei tempi. quindi, come ha detto bene lui, sarebbe stato difficile vedere le avventure di Tutankhamen "adulto"!
 
                        Serve un portafortuna?
ecco, vi sconsiglio di usare " Il Talismano", inquietante romanzo scritto a due mani tempo fa dal genio di Stephen king e l'autore inglese Peter Straub, meno conosciuto del re ma non meno bravo. ora la dreamworks ha deciso di farlo diventare un film, scartando l'idea originale di una mini serie, che sarà diretto da Vadim Perelman, regista che ha esordito quest'anno con "the house of sand and fog", di prossima uscita negli states, che vede come protagonista la bellissima Jennifer Connelly.
se il film sarà all'altezza del romanzo, preparatevi a scoprire nuovi mondi, nascosti forse negli angoli bui delle vostre case!
 
                                    Ed un bel volo?
il regista Rob Cohen, forse per riprendersi dallo smacco datogli da Vin Diesel, ha deciso che girerà il film "Stealth", ambientato in un vicino futuro nell'ambiente dell'aviazione militare, dove viene testato un nuovo sistema di intelligenza artificiale da inserire sui jet  in parallelo con piloti umani affinchè impari le tecniche. peccato solo che l'A.I. imparerà troppo bene e comincerà a pensare di testa sua.
Cohen ha dichiarato che il film si avvarrà di ben 800 effetti visivi e di jet militari espressamente disegnati da veri progettisti aeronautici. insomma un volo futuristico!

 

                                La pantera rosa!
indovinate chi sta per tornare dal passato?
con una mossa quantomeno brillante la MGM ha deciso di rivitalizzare una delle serie più divertenti di tutti i tempi, quella dell'indimenticabile Ispettore Clouseau, eternato dal grande Peter Sellers e rovinato in tempi recenti dal pessimo roberto benigni.
questa volta la mgm vuole fare le cose in grande e così ad interpretare il ruolo di Clouseau è stato chiamato nientemeno che Steve Martin, mentre alla regia avremo Ivan Reitman, autore dei grandi "Ghostbusters" e di "Evolution".
ma attenzione, non si tratterà dell'ennesimo seguito bensì del remake del primo film della serie, che si tratti di un nuovo inizio? attendiamo fiduciosi.
 
                Harry Potter e la signora Thompson
Che non è il titolo di un prossimo romanzo della serie, bensì della conferma che nel cast di "Harry Potter ed il prigioniero di Azkaban" avremo anche la grande attrice Emma Thompson, che va ad unirsi a Gary Oldman, che interpreterà Sirius Black e Michael Gambon che sostituirà Richard Harris nel ruolo di Albus Silente, rimasto vuoto dopo la morte di Harris. Peccato solo che Harry Potter non avrà la sua classica uscita natalizia, stavolta dovremo aspettare giugno solo per l'uscita americana!
 
                    Uma Thurman ucciderà Bill?
infine per gli ammiratori di Quentin Tarantino, di cui non faccio parte, sarà una buona notizia sapere che il suo nuovo "Kill Bill - volume one" sta andando molto bene in patria, avendo incassato 26 milioni di dollari nel primo week end e posizionandosi ai primi posti in classifica (al primo c'è ancora "the rundown" con The Rock, di cui parleremo prossimamente). se ancora non lo sapete "volume one" si riferisce al fatto che la produzione ha deciso, in accordo con Tarantino, di spezzare in due un film altrimenti troppo lungo, motivo per cui "Volume 2", uscirà addirittura a febbraio, onde evitare che "Matrix revolution" che uscirà in contemporanea mondiale il 5 di novembre, come dice il sottotitolo del film con la bellissima Uma Thurman "will kill bill", ovvero, che "uccida kill bill"!
ciao a tutti! 

 

 

mercoledì 15 ottobre 2003

                            Vin Diesel è un genio

L’attore che in origine ci aveva stupito con la sua prima apparizione da protagonista nel mitico “Pitch Black” e che sembrava candidarsi come erede di Bruce Willis, è riuscito in un paio di anni a far cambiare opinione a chiunque.

Innanzitutto quando aveva comunicato che non avrebbe fatto “2 fast 2 furious” perché non credeva in quel sequel mentre voleva concentrarsi su “A man apart”, poi diventato da noi “il risolutore” che,secondo lui,  sarebbe diventata una saga di gran successo. I dati non gli diedero granchè ragione, visto che “2 fast” risultò avere persino più successo del primo episodio, mentre “a man apart” si ritrovò “apart” letteralmente, grazie al non leggero fiasco che lo accompagnò.

Ma ora Vin ci riprova, forte della sue incredibili capacità analitiche ha deciso che non farà il seguito di “xxx” come era preventivato, preferendo girare il lungamente atteso e quasi dimenticato seguito del suddetto “Pitch Black”, che forse era meglio avesse realizzato anni fa. Risultato, “xxx 2” avrà un nuovo personaggio, interpretato dal rapper Ice cube (chi se lo ricorda ha tutto il mio rispetto, era nel film “i trasgressori” del grande Walter Hill e poi giù in una marea di B-c-d-movies), che  praticamente ricalcherà la storia precedente, decretando la fine di quella che poteva essere un’ottima serie alla James Bond. Riuscirà Vin Diesel a far fuori anche “Pitch Black”?. 

Facciamoci un viaggio.

Voi ancora non lo sapete, ma tra la fine di quest’anno ed il 2004 viaggiare nel tempo diventerà usuale come prendere la metrò, si potrà visitare il passato e già che siamo lì, modificare pesantemente il presente.

Dipenderà da quale tipo di viaggio sceglierete di intraprendere, se vorrete partire con “Timeline” di Richard Donner con Paul Walker e la stella nascente Clive Owen (che pare sarà il nostro prossimo 007), tratto dal bellissimo romanzo di Michael Crichton, partirete per il medioevo alla ricerca di uno studioso dei giorni nostri che si è “perso” intorno al 1154, e scoprirete tutti i confort di quel periodo ed i cavalieri desiderosi di farvi mettere la testa a posto, cioè accanto al corpo. Ma attenzione, avete un tempo limitato per tornare indietro e forse qualcuno preferirebbe che non accadesse.

Se invece preferite

 “The butterfly effect” (ovvero “l’effetto farfalla, avete presente? Una farfalla batte le ali in Cina e da noi si forma un uragano) di due nuovi registi che rispondono al nome di Eric Bress e J. Macie Gruber, finora conosciuti solo come sceneggiatori (vedi “Final Destination 2”), protagonista Ashton Kutcher (che ormai sapete tutti chi è quindi non ve lo dico nemmeno), scoprirete il modo di viaggiare indietro nella vostra vita, occupare il vostro corpo da adolescente e cambiare certe scelte fatte.ma attenzione, nel farlo la vostra esistenza potrebbe cambiare per sempre.

Un po’ più pericolosa ma decisamente avventurosa è l’opportunità offerta da

“ A sound of thunder” di Peter Hyams (Atmosfera Zero, Timecop, D’artagnan) con Edward Burns ( attualmente al cinema con “Confidence”) nel ruolo di un ricercatore scientifico in un futuro dove i viaggi nel tempo sono normale turismo, che compie alcuni passaggi nel passato per recuperare dna animale per ricreare una fauna del tutto scomparsa. Ma il pericolo sarà che il mondo in cui tornerete non sarà più molto simile a quello di partenza e diverrà sempre peggio mentre l’ambiente sembra retrocedere ad un livello primitivo e strani esseri lo eleggeranno a loro territorio di caccia.

 

La ditta declina ogni responsabilità e si augura che il viaggio sia di vostro gradimento.

Mi raccomando, non toccate nulla e non date da mangiare agli animali, potrebbero aspettarvi, quando tornerete da questa parte.

 

Sempre a proposito di viaggi

È di pochi giorni fa la notizia che anche noi  finalmente vedremo la pluripremiata miniserie “Taken” (Presi), prodotta da Steven Spielberg, che dovrebbe andare in onda su retequattro questo inverno. La trama parte dalle misteriose sparizioni e riapparizioni di persone che dicono di essere state “prese” da una specie aliena che pare avere un misterioso progetto di unificazione delle razze. Il tutto nel tono epico e drammatico che lo ha reso un successo incredibile nelle tv americane.

Ma non basta, sempre con la stessa emitettente (sci-fi channel) Spielberg sta preparando la prima “trilogia di miniserie”, ovvero una storia che avrà bisogno di tre distinte miniserie per essere portata a compimento. Di cosa parlerà? Per citare le parole esatte, “life, death and beyond” ovvero “vita,morte e oltre”.

Quando si dice “il viaggio della vostra vita”!

 

Per concludere passiamo ad una nota divertente:

vi ricordate “Ti presento i miei” (Meet the parents), la commedia devastante con Ben Stiller e Robert  De Niro?

In una recente intervista televisiva l’attrice Teri Polo, che nel film interpretava la futura moglie di Stiller, ha confermato che le riprese dell’atteso sequel, intitolato “Meet the Fokker”, inizieranno questo inverno e che la storia continuerà da dove si era conclusa, con l’incontro tra Robert De Niro e la famiglia di Stiller, la cui madre verrà presentata come “mother Fokker”. E chi l’ha capita riderà di gusto!

 

 

venerdì 3 ottobre 2003

            Terminator 3: l’arte della devastazione 

Per citare la mia cara amica Mistral (ragazza stupenda, detto per inciso), “un film altamente spettacolare che ha anche una storia è una piacevole sorpresa”.

E sorpresa è la parola che meglio definisce il film, che partiva con presupposti almeno dubbi, nello stesso momento avremmo avuto un nuovo regista e la sparizione di quasi tutti gli attori originali, a parte ovviamente il buon cyborg schwarzy, alias T 101.

C’era a favore la scelta di un regista molto intelligente e non scontato come Jonathan Mostow, che si era fatto notare con l’inquietante thriller “ Breakdown”, interpretato dal mitico Kurt “Plisskeen” Russell e poi con il grande successo di “U 571”, un film dove la spettacolarità era unita ad una rara capacità di approfondire l’umanità dei personaggi.

Non convenzionale dunque era stato finora Mostow ed ha avuto il coraggio  (e la possibilità) di esserlo anche nel momento in cui raccoglieva uno dei testimoni più difficili degli ultimi anni, dovendosi scontrare con il mito James Cameron prima e la potenza spettacolare di “ Terminator 2” poi.

Così, tanto per non lasciare adito a dubbi,Terminator 3 inizia con una sequenza di rara potenza devastatoria, in grado di competere con quella ormai entrata nella storia del cinema di “Matrix reloaded”,dove un inseguimento in autostrada si trasformava nella seconda guerra mondiale. Solo che qui si va oltre, non solo automobili e camion sono coinvolti, ma tutto ciò che si trova intorno, a partire dai pali della luce fino ad interi palazzi che vengono rasi al suolo davanti ai nostri occhi che posso tranquillamente definire inorriditi, e compiaciuti, davanti a tanta distruzione.

E non è che l’inizio.

Da qui in poi lo scontro vertiginoso tra il cyborg vecchio modello e la nuova, implacabile versione, si fa epico e non c’è area interessata che non  si riduca ad un cumulo di macerie, facendoti chiedere cosa rimarrà mai a Skynet da fare dopo che sono passati loro due!

Ma le vere novità del film vengono fuori man mano che la narrazione va avanti, qui non c’è più solo lo scontro “robot buono contro robot cattivo”, c’è ben altro. Mentre i nostri se le danno di santa ragione (e non avete idea di cosa significhi) altre cose succedono contemporaneamente, nuove rivelazioni ci attendono, uno strano virus sta bloccando le comunicazioni in tutto il mondo ed il governo deve decidere se attivare il loro sistema di difesa sperimentale, basata sull’intelligenza artificiale, il quale potrebbe cancellare il virus in un minuto, ma in quel lasso di tempo avrebbe il controllo di tutte le attrezzature militari,tutte.

Ed indovinate come si chiama questo sistema?

Così rimarrà ben poco tempo ai nostri eroi per comunicare all’esercito il pericolo che corrono, perché solo 3 ore ci separano dalla fine del mondo.

In tutto questo abbiamo un John Connor che lungi dall’essere il futuro capo della resistenza è uno sbandato alquanto paranoico e con una lieve pulsione autodistruttiva, la bella Claire Danes che da semplice veterinaria si ritrova ad avere un ruolo cruciale nella storia e dovrà subire i colpi bassi del destino, e per finire un cyborg (il buon schwarzenegger) che si ritroverà diviso tra due ordini contrastanti ed inconciliabili.

Ma la vera protagonista del film è la T-X, una vera punta di diamante di gelida determinazione, fascino letale e pura indistruttibilità. Nel suo sguardo buio si può vedere tutta l’ineluttabilità del destino dell’uomo.

La statuaria e bellissima Kristanna Lokeen diventa così la macchina implacabile, inquietante, la perfetta nemesi non solo del modello più vecchio, ma dell’intera umanità, perché lei da sola rappresenta la metafora della nostra capacità di autodistruggerci. La odierai per tutto il film eppure in un modo sottile e sinistro ti sentirai complice e coinvolto, vedendola ogni volta risorgere intatta dalle ceneri dell’ultimo scenario di distruzione, senza un graffio, senza un capello fuori posto, senza un minimo di fiatone o di stanchezza. Lei è il nostro destino, se non stiamo attenti, se ci lasciamo disumanizzare da un mondo sempre più duro e difficile, sempre più simile a quegli occhi senza alcuna luce, senza alcuna emozione, solo il compito di portare a termine ciò che noi stessi abbiamo cominciato. Terminator 3 è un messaggio dal futuro e per il futuro, è il punto di arrivo dell’umanità per come si presenta oggi ed intelligentemente non ci propone nessuna morale rassicurante, laggiù nel bunker, nella splendida scena finale.

Perché, come dice il T 101, non puoi fermare il giorno del giudizio. Puoi solo rinviarlo.

Voto 9     

 

 

giovedì 25 settembre 2003

                        A volte non dovrebbero tornare

 Non so se siete d’accordo, ma questa news mi ha stremato:

il produttore Brian Grazer ha acquisito i diritti di, indovinate un po’, la mitica serie “Magnum P.I.” per farne un film.

La produzione sarà seguita anche dal creatore della serie originale, Donald Belisario, nome storico della tv americana, che dagli anni ottanta ad oggi (vedi la serie JAG) ha inventato la maggior parte dei serial che conosciamo ed amiamo o abbiamo amato da adolescenti.

È troppo presto per fare nomi di registi ed attori (e qui si che ci sarà da divertirsi!),ma Grazer ha già messo sotto due sceneggiatori per una produzione che nelle intenzioni dovrebbe cominciare l’anno prossimo.

Caro Magnum, tu avevi visto l’alba stamattina?

                 ALTRE NEWS NEWS NEWS !!!!

 il ritorno degli eroi:

dimenticate i dimenticabili "x-men", mettete da parte

quel bamboccio di "spiderman" che ha paura anche della

sua ombra, stanno per tornare i pezzi grossi del

fumetto, quei superoi che il cinema aveva eternato

così bene da dare loro nuova linfa (e lettori

soprattutto) ovvero i mitici Batman e Superman.

finalmente qualcosa sta prendendo corpo nella

produzione dell'ormai famigerato film sull'uomo

d'acciaio ed il regista,quantomeno,ha un nome.si

tratta di McG,ovvero l'uomo dietro il successo dei due

"Charlie's Angels",che a detto sì alla casa di produzione dopo vari

 tentennamenti ed indecisioni,derivanti dalle

differenti idee sul film tra la casa di produzione e

qualsiasi regista con cui abbiano parlato fino ad

oggi! ma le differenze devono aver trovato un punto

d'incontro ed anche le idee su chi dovrebbe i panni

del mitico Superman. Inoltre ancora non è stato confermato  ,ma

 pare deciso che ad indossare i panni di Clark Kent potrebbe essere

 nientemeno che Brendan Frasier, che tutti ricordiamo nelle due

 “Mummie”. un pò come sta accadendo con il progetto del

nuovo "Batman" dove la scelta della regia è intrigante,visto che si

 tratta di Christopher Nolan,l'autore di"Memento" e

"Insomnia", da cui potremo aspettarci un atmosfera

cupa e tenebrosa, degna del mitico "Batman returns"

del grande Tim Burton. Ed è stato da poco confermato il nome

 dell’attore che indosserà il mantello scuro del nostro cavaliere, si

 tratta di Christian Bale,nato cinematograficamente con “L’impero

 del sole” di Spielberg e poi assurto a livello di culto con il film

 “American Psycho”, due film che non potrebbero essere più diversi

 ma che danno sempre più corpo all’idea di un Batman davvero

 cupo.

Ma aspettate a prenotare il vostro posto in sala, le

previsioni di uscita di entrambi è intorno al 2005! 

Lunga vita ai film dell'orrore,anche nelle sue

contaminazioni più coraggiose.

mentre negli usa sta andando alla grande l'intrigante

 "underworld",storia di una guerra

eterna tra vampiri e lupi mannari,che vede come

protagonista la dolce,ma in questo frangente forte e

determinata,Katy Beckynsale (pearl harbor)anche se

più di un film d'azione dalle parti di "Blade" si

tratta, sono usciti i trailer del molto più

inquietante "Gotika". se non lo aveste letto negli

articoli precedenti, la storia parla di una psichiatra

che si risveglia un non tanto bel mattino come ospite

del manicomio in cui lavora, accusata di un omicidio

che non ricorda di aver commesso,mentre un'oscura ed

ultraterrena presenza si muove intorno a lei per

portare avanti una misteriosa vendetta. il film è

diventato famoso prima ancora di uscire perchè durante

una dell scene più movimentate halle berry si è

procurata la frattura di un braccio,che l'ha bloccata

per un bel pò di tempo. ma adesso il film è pronto e

lo spirito (malvagio?) non vede l'ora di entrare nelle

nostre sale cinematografiche!

la notizia più strana di tutte però riguarda il remake

nientemeno che di "amityville horror", un film che

all'epoca (anni settanta) aveva fatto parecchio

scalpore e che in seguito aveva avuto una serie di

seguiti uno peggio dell'altro, a parte forse il

secondo,che però era davvero cuuuuuupo!

comunque, pare che la MGM produrrà questo ritorno alle

origini,visto che la storia era basata su un tragico

evento reale e sugli strani eventi accaduti nella casa

del titolo quando una nuova famiglia vi si era

insediata (immaginate cosa può essere successo a

quella precedente,o nel caso guardate "amityville

possession" che è il numero due,ma di fatto è un

prequel). ancora non sono stati fatti nomi, a parte

quello dello sceneggiatore (sembra poco,ma senza

sceneggiatura dove vai?),ovvero Daniel Farrands,che

aveva già scritto e diretto un film documentario

sull'argomento.

infine, prenderà vita anche il videogioco

"Bloodrayne", una gran bella idea su una squdra

speciale incaricata di scoprire e distruggere un

misterioso complotto nazista all'alba della seconda

guerra mondiale. cos'ha di speciale la squadra? sono

vampiri alquanto letali ed atletici,impersonati dalla

rossa ed affascinante Rayne, per la quale si è

scatenata la ricerca dell'incarnazione

cinematografica.

Senza dimenticare che l’assurdo “Freddy vs Jason” negli usa ha

 incassato 70 milioni di dollari,parlando dell’incontro scontro tra i

 due mostri moderni più famosi del mondo.

Infine, preparatevi,l’anno prossimo vedremo tornare l’inquietante

 bambina di “the ring”, il seguito è già in preparazione.

avete preso un vhs di recente?

 

                Televisione-cinema,andata e ritorno.

A volte accadono le più strane commistioni tra media

differenti e due degli esempi più eclatanti sono anche

i più recenti:

dopo l'inaspettato successo del film "Swat" non ancora

uscito da noi, storia di una squadra della swat che si

trova al centro di una vera e propria guerra

metropolitana, che ha come protagonista samuel jackson

e colin farrell, la sony pictures (proprietaria della

storica Columbia pictures) ha deciso di realizzare una

serie televisiva, con gli stessi personaggi ma

ovviamente attori diversi.dov'è la novità? che il film

era direttamente ispirato ad una serie di culto tv

degli anni settanta! curioso come a volte i cerchi si

chiudano, no?

il tragitto inverso lo farà invece il film "Ronin" di

qualche anno fa, con il mitico Deniro ed il bravissimo

Jean Renò, che l'anno prossimo diventerà una serie tv

a base di agenti doppio e triplo giochisti immersi in

complotti degni della favolosa serie "Alias",che

evidentemente sta facendo rinascere il genere spy

story dalle sue ceneri!

 

Per concludere si aprono le danze per il seguito di

"ocean's eleven",ovvero "ocean's twelve", dove il

"dodicesimo" personaggio del più famoso gruppo di

scassinatori sarà Vincent Cassel, il fortunato marito

di Monica Bellucci. il film vedrà la nostra banda

trasferirsi ad Amsterdam,dove cercherà di trafugare

tre dipinti, uno dei quali di  Rembrandt, quello

chiamato 'Nachtwacht'.

per fortuna l'intero cast originale e la regia sono

confermati ele riprese inizieranno già quest'inverno,

non vedo l'ora di rivedere clooney e soci all'opera!

 

infine, notizia appena arrivata su comingsoon.net,

stanno x iniziare le riprese di "Sahara", lungamente

atteso adattamento di uno dei romanzi di un maestro

dell'avventura, il grande Clive Cussler con il suo

alter ego Dirk Pitt, protagonista di ben 17 romanzi di

iperboliche avventure che farebbero impallidire James

Bond, è considerate che Pitt è solo un ingegnere! bè,

si fa per dire,visto il numero di volte in cui ha

salvato il mondo. c'era già stato un

tentativo,orrido,di portare sullo schermo le sue

avventure, con "salvate il titanic", peccato che da un

buon romanzo avessero tratto un film mediocre, al

punto  che Cussler non aveva più voluto vendere i

diritti per altri film. ma ora la  produzione si è

ingrandita, ad incarnare il mitico Dirk avremo Matthew

McConaghuey (o come si scrive!), il suo compagno di

avventure sarà Steve Zahn (Quasi famosi) e l'eroina

sarà nientemeno che Penelope Cruz, a dimostrare

l'interesse che c'è in questo progetto.

e ora che l'avventura abbia inizio!

 

martedì 16 settembre 2003

                    La maledizione della prima luna

prima di parlare del film (che comunque vi anticipo

> essere geniale), devo fare una considerazione

> iniziale: l'italia è un paese di

> raccomandati,peccato

> ce ne siano così tanti che a volte risulta

> necessario

> inventarsi lavori inutili x far fare loro qualcosa

> (utili non possono di sicuro essere,non saprebbero

> nè

> vorrebbero farli), arrivando a creare la figura

> dello

> "storpiatore di titoli". ovviamente immagino che

> questa figura(sicuramente un uomo, solo un maschio

> può

> avere così poca immaginazione) abbia un titolo

> altisonante come "proposition manager per lo

> sviluppo

> delle tecniche di comunicazione visiva", ma resta il

> fatto che lo hanno piazzato in un ufficio ed ogni

> tanto lo chiamano per devastare i titoli dei film.

> immagino un dialogo di questo genere:

> - ehi, sta x uscire il nuovo film di schwarzenegger,

> si intitola "terminator 3", come lo reintitoliamo?-

> e lui - Ecco, io pensavo di chiamarlo "Maria

> Carmela",

> come mia madre.-

> questo può essere il solo motivo per cui "Pirates of

> the Caribbean- the curse of the black pearl", ovvero

> "Pirati dei caraibi- la maledizione della perla

> nera"

> è diventato "la maledizione della prima luna", il

> cui

> senso è chiaro solo in qualche oscuro ufficio dei

> servizi segreti,visto che non c'è nessun periodo

> particolare in cui la luna faccia danni nel film, ed

> il riferimento è quantomeno confuso.

>

> detto questo, il film è un raro capolavoro di

> genialità, folle,divertente,avventuroso e brillante

> come pochi,fino a diventare un vero e proprio

> cartoon

> in carne e ossa.

> innanzitutto,non aspettatevi il solito vecchio film

> di

> pirati, qui siamo in un'avventura che coniuga in

> maniera tanto folle quanto geniale le storie di

> fantasmi di una volta, la commedia più scatenata con

> dialoghi a tratti irresistibili, l'avventura senza

> limiti,il tutto con un ritmo ed una vitalità come

> non

> si vedeva da anni.

> ma se le trovate narrative e visive ci trasportano

> in

> un mondo in cui vorremmo immediatamente trovarci, è

> il

> personaggio di johnny depp a dare il tono ed il

> colore

> a tutta la vicenda.

> nei panni di un improbabile quanto stralunato

> pirata,lo vediamo attraversare il film con un

> carisma

> ed una personalità tanto eccentriche quanto,mi si

> perdoni la ripetizione, geniali. ed è in quel lampo

> di

> gioviale follia che vediamo nei suoi occhi che

> possiamo vedere riassunto tutta la magia e

> l'atmosfera

> del film. perchè è la magia dell'immaginazione che

> ci

> avvolge per tutta la durata della storia, che ci

> trasporta nel covo dei pirati, sull'isola del

> tesoro,

> nel bel mezzo di un epico abbordaggio e su un

> tenebroso galeone pieno di pirati con qualche

> problemino di pelle.

> perchè,come dice jeffrey rush durante il film,

> cominciate a credere nella grande avventura, perchè

> vi

> ci troverete dentro!

> e soprattutto,aspettate la fine dei titoli di coda,

> perchè forse, solo forse, la storia non è ancora

> finita.

>

> voto 9!

>

>

> a presto con alcune news davvero interessanti sulle

> prossime uscite cinematografiche!

 

domenica 14 settembre 2003

                        in ricordo di John Ritter

Un altro grande se ne va.

ci ha lasciato sul set, mentre stava preparando la

nuova stagione della serie "otto semplici regole" da

noi visibile solo su sky ma negli usa una delle sit

com di maggior successo, probabilmente il modo migliore

di andarsene per un attore.

sto parlando di John Ritter, l' indimenticato

protagonista di "tre cuori in affitto" nonchè di mille

altre produzioni, tra cinema e televisione. Ritter ci

ha lasciato all'età di 54 anni, a causa di un problema

cardiaco che già lo affliggeva da tempo e che lo ha

alla fine sconfitto nella giornata di ieri, troppo

troppo presto per una delle icone televisive più amate

dagli anni ottanta ad oggi. la sua faccia buffa e

rassicurante ha attraversato 20 anni di televisione,

comparendo a sorpresa in modo impensato, al punto che

chiunque lo vedesse comparire fuori dal contesto non

poteva non puntare il dito verso lo schermo dicendo

"ehi,quello di 3 cuori in affitto" oppure chiamandolo

per nome come un vecchio amico che è sempre un piacere

incontrare.

ci ha lasciato troppo presto,con almeno due film in

cui ha potuto dare prova delle sue capacità comiche ma

anche umane, tra "Skin deep" di Blake Edwards, storia

di uno scrittore ubriacone troppo insicuro in amore ed

in grado di regalarci una sequenza da storia del

cinema comico, e "frequenze pericolose", paradossale e

divertentissima storia di una coppia che viene

letteralmente inghiottita da un televisore alquanto

diabolico.

ci ha lasciato con il ricordo della sua innata

simpatia e con il rimpianto di chi ci lascia

all'improvviso,proprio quando era diventato una

sicurezza.

forse john ritter non era una star,ma era un buon

attore comico,qualcuno che non scorderemo mai.

e per questo ti ringrazio john, ci mancherai davvero.

 

venerdì 12 settembre 2003

                                HULK

"Hulk", ovvero "la notte del barboncino assassino"!

mi trovo davanti ad un grosso dilemma nel parlare di

questo film, ovvero "è lui che non funziona oppure è

il fumetto che è loffio?"

inoltre da quale degli innumerevoli difetti del film

ha più senso cominciare?

si, da qualche parte ci devono essere dei pregi,ma

sono pochi e sparsi malamente in quel deserto

metaforico e reale che compare durante la visione.

innanzitutto, il film ha la più lunga preparazione

che si sia vista in anni,da quando cioè si facevano

film che avevano una sola idea e si trovava

invariabilmente nel finale!

immaginatevi un film lungo 137 minuti, in cui nella

prima ora e diciassette non accada nulla, al punto che

cominci a pensare ai fatti tuoi, alla lista della

spesa, ai trailer di "terminator 3" che avevi visto

prima del film e che ti avevano lasciato senza fiato.

nella prima parte abbiamo un tale ritorno alle origini

che ti aspetti di vedere noè che comincia a preparare

l'arca,con molta calma.

partiamo cioè non da bruce banner ma dal padre, poi

vediamo bruce da piccolo, da adolescente, infine ai

giorni nostri, interpretato dal novello eric bana, di

cui parleremo più avanti.

ora, quanto può durare una simile presentazione? dieci

minuti, direte voi speranzosi, quarantacinque vi

risponderà con sicurezza il regista, già responsabile

di quella immane 4 stagioni che è "la tigre ed il

dragone"!

quindi veniamo a bruce banner che fa esperimenti

inquietantemente simili a quelli del padre,sentiamo

parlare di nanotecnologia,che sarebbe un discorso

davvero interessante se solo Ang Lee lo avesse capito,

cosa che ovviamente non è accaduta, motivo x cui ai

più sfugge cosa cavolo abbia in corpo il protagonista

ed un certo rospo da esperimenti,a meno di

1-essere un lettore di fantascienza,dove ormai la

nanotecnologia è di uso più comune del frullatore

2-avere letto l'ultimo romanzo di crichton, che

proprio di quello parla e che paradossalmente

spiegherebbe tante cose in più sul film stesso, visto

che da solo non ci riesce!

tutto questo dura più del necessario e serve solo a

preparare (di nuovo) la scena dell'incidente di

laboratorio, che non ha capito nessuno, visto

che,tanto x cambiare, non succede nulla!

ah si,misteriosamente sparisce dalla sceneggiatura un

personaggio che lavorava ogni giorno con il

protagonista, forse xchè si annoiava a morte ed ha

preferito andare su un altro set.

poi, tutt'a un tratto, i militari ce l'hanno con

bruce, lui si trasforma (bellissimi gli effetti

speciali,forse xchè ang lee non ne aveva il

controllo!), spacca di qui,spacca di là, lo inseguono,

fa salti incredibili, di vari kilometri, anche se in

una scena ne impiega ben 4 x fare circa dieci metri,

poi ha una lunga,tediosa,teatrale ed inutile scena di

dialogo con papino, che non potete capire quant'è

lunga e non fa che ripetere cose già dette, ovvero il

classico complesso edipico riversato al maschile, dove

papà è un vero strnz (CENSURA!).

quindi assistiamo al gran finale, che ancora una volta

non capisce nessuno, almeno rispetto a ciò che accade

effettivamente!

in tutto ciò abbiamo un film impostato come un

fumetto, nel senso che x oltre due ore vedrete lo

schermo trasformarsi in più riquadri, in due

rettangoli che cambiano di dimensione, vedrete miriadi

di cambi di prospettiva, altri più complessi detti "di

parcellizzazione" (grazie alla mia cara amica Barbara,

che lo fa di mestiere, x avermi fatto scoprire questo

termine), ovvero quando un'immagine viene scomposta in

miriadi di puntini colorati x poi ricomporsi in

un'altra completamente diversa (un effetto il cui

unico senso sta nel fare uno stacco cinematografico ma

che non ha alcuna valenza narrativa, facendo sembrare

il film un lungo videoclip,senza la canzone però)

vedrete di tutto,tranne una storia. e qui si apre il

dilemma, è il film che non ha niente da dire o il

personaggio?

perchè, come avversario in una scena di combattimento

del gigante verde, doveva esserci un barboncino

mutante, che fa diventare il film una barzelletta?

perchè la Marvel ha questa fissa assurda che non deve

esserci violenza, facendo diventare il tutto una

bambinata? avete presente "spiderman", non fa che

prenderle, non tocca nessuno ed i cattivi si suicidano

dalla noia?

come si fa a sopravvivere all'abbattimento di un

elicottero? non lo so,ma in hulk, che di elicotteri ne

tira giù una cifra, ci tengono a far vedere che

nessuno si è fatto male,persino i tipi nei carri

armati possono tornare a raccontare quello che è

successo,mah!

il film negli states ha incassato ciò che hanno speso

x farlo, che non è esattamente quello che si

aspettavano,ma del resto neanche il pubblico, che non

ha premiato la scelta di fare un film finto

intelligente col risultato di non fare un film del

tutto.

gli attori sono solo strumentali al film, Eric Bana ci

prova, ma gli riesce meglio farci capire che rapporto

ha col padre che non l'equivalente con il suo alter

ego, col risultato che ci sembra di vedere solo un

tizio che quando si incazza sfascia tutto e

casualmente diventa verde.

Jennifer Connelly è bellissima ma sottoutilizzata

forse a causa del personaggio in sè,che nel fumetto

doveva essere (credo io) poco più che la damigella in

costante pericolo. di lei ci rimane solo il dialogo

iniziale col padre, in cui ha la possibilità di farci

sentire in pieno il dolore dell'incomunicabilità con i

genitori,militari o meno che siano.

Nick Nolte e Sam Elliott sono invece personaggi

speculari, responsabili con il loro atteggiamento

delle nevrosi e dei blocchi emotivi dei due

protagonisti, ma laddove Nolte cade nella trappola del

Macbeth,con una recitazione esageratamente teatrale

(sicuramente voluta da Ang Lee, che aveva già citato

Shakespeare con "la tigre ed il dragone", per sua

stessa ammissione), è il personaggio di Sam Elliott,

la sua freddezza, il distacco che usa nel rapporto con

la figlia usando sempre le classiche parole "lo faccio

per il tuo bene,anche se tu non puoi capirmi" a

regalarci dei veri lampi di drammaticità e di

spessore. ma come dicevo, è uno dei pochi pregi che si

perde nella vastità di un film desertico e,dal mio

punto di vista,sbagliato.

basta fare decine di inquadrature di tronchi d'albero

morti e rinsecchiti,seguiti poi dalla foresta

amazzonica per poter parlare di "profonda metafora"?

servono i mille effetti visivi di montaggio portati

all'eccesso per raccontare una storia?

No.

il problema risiede nella scelta sbagliata del

regista, evidentemente voluto per dare un tono diverso

al film, che però non ha davvero capito la materia che

aveva di fronte, che non rientrava decisamente nelle

sue corde. motivo x cui non ha saputo descrivere la

dualità del personaggio Banner/Hulk,tranne in una

brevissima e forte scena onirica in cui i due si

confrontano, non ha veramente capito il senso del

rapporto genitori figli che ha solo esasperato nella

teatralissima ed inutile scena a due dei Banner padre

e figlio, forse xchè assolutamente avulsa dalle sue

corde narrative, quali che siano a parte gli alberi e

la gente che salta di tetto in tetto. e soprattutto

non ha saputo "raccontare" nascondendosi dietro i

mille giochetti visuali degni di un brian de palma in

acido,il quale però sa dare un senso ad ogni

inquadratura.

nella new age dei film sui supereroi abbiamo avuto un

grande tim burton, in grado di personalizzare un

personaggio come Batman, un intelligente brian singer

capace di donare un tocco di classe alla scompaginata

serie degli x-men (negli usa esistono 5 serie a

fumetti parallele) ed un emergente come Mark Steven

Johnson, che è riuscito a rendere "Daredevil" un

personaggio cupo, drammatico e senza bambocciate

(anche se già tremo all'idea di come la Marvel vorrà

vederlo nel sequel, forse DD dovrà aiutare una

vecchina ad attraversare la strada mentre Kingpin

cerca di impedirglielo!).

e poi abbiamo avuto un ex grande com il mitico Sam

Raimi, che con "spiderman" sembra essersi dimenticato

di aver girato "l'armata delle tenebre" e "Darkman",

realizzando un film spettacolare ma anonimo (e con un

protagonista che è una vera larva) e, per concludere,

un Ang Lee che non ha proprio capito la materia che

aveva in mano.

Voto 4=

x ora è tutto, a presto con la visione di "Pirates of

the Caribbean", che in italiano ha un titolo del tipo

"la maledizione della prima luna". Per fortuna

1- non sono personaggi Marvel

2-non è diretto da Ang Lee,ma da Gore Verbinsky,il

regista di "the ring",di cui è già previsto un

seguito, sia x i pirati che x il suddetto!

leo

 

lunedì 8 settembre 2003

Oggi 2 proposte di noleggio:  Dogma e Charlie's Angels 2 

“Presto, benedici il lavandino!”

ecco, penso che questa sia la frase più rappresentativa di tutto il film, quella che meglio di altre rappresenta il film “Dogma” di Kevin Smith, il regista di “Clerks” e di quel gioiellino che è “In cerca di Amy”. Uscito con ben 4 anni di ritardo rispetto al resto del mondo a causa di una non piacevole censura da parte della chiesa che ne ha impedito l’approdo qui da noi fino ad oggi, il film vorrebbe essere una commedia alquanto iconoclasta, non nei confronti delle varie divinità in cui potete o no credere, quanto nei confronti di chi sfrutta queste fedi per scopi tutt’altro che puliti. E come si chiamano queste strutture? Esatto.

Quello che però distrugge letteralmente il film non è la giusta osservazione che la chiesa è l’oppio dei popoli, quanto il modo in cui tale tema viene affrontato, perché quello che ci si trova davanti è un film comico, estremamente surreale che ha al suo interno alcune scene alquanto crude e poco coerenti col contesto. Certo verrebbe da chiedersi quale sia questo contesto, perché il pretesto iniziale viene presto affogato in una marea di scenette ora comiche, ora grottesche, spesso indigeste e comunque mai coerentemente collegate tra loro. Intendiamoci ha i suoi momenti, ma sono troppo pochi rispetto al caos gigantesco nel quale si viene risucchiati fin dall’inizio. La splendida Linda Fiorentino ha poi il personaggio più ingrato perché x 3/4 del film non ha praticamente scopo e si limita a dare la battuta agli altri, avete presente cose come “che intendi?” “che facciamo?” “cosa vuol dire?”che probabilmente dopo un po’ devono averla portata alla catalessi!

Sono serviti meglio i personaggi di contorno nei loro ruoli ben definiti, dal 13° apostolo di colore giustamente indignato per non essere stato mai citato nei testi religiosi, interpretato da Chris Rock,alla bellissima musa ispiratrice in crisi di ispirazione personale, che ha le sembianze della bellissima Salma Hayek, fino all’angelo “voce di dio”, ironico e saggio, interpretato dal Pyton di Harry Potter, ovvero il grande attore inglese Alan Rickman, che ancora oggi molti ricordano come il superbo “villani” del film “Die Hard”.

Un film che avevo atteso per anni si è così rivelato un pasticcio poco digeribile ed è un peccato perché se il regista avesse avuto le idee più chiare avremmo avuto un film di ben altro livello. Quello che ci rimane è il personaggio dolce e surreale di Alanis Morissette, qui nei panni inconsueti di attrice, che non pronuncia una parola ma ci fa vedere in pochi minuti il film che avrebbe potuto essere.

Voto 4-

 

 

 

Ben altro livello e piacevolissima sorpresa con “Charlie’s Angels- più che mai”, seguito del successo debordante di qualche anno fa.

Il nuovo capitolo delle avventure di questi 3 stupendi angeli ha una sua genialità intrinseca, che si manifesta in sequenze d’azione superspettacolari ed un filo assurde ma girate magistralmente, le gag comiche più intelligenti dell’anno e soprattutto la voglia di non prendersi mai sul serio ma solo di volersi e voler divertire in modo intelligente.

Le nostre eroine Lucy Liu, Drew Barrymore e Cameron Diaz tornano più belle e più letali che mai, capaci di acrobazie che farebbero impallidire il Neo di Matrix e soprattutto di ironizzare sugli stereotipi femminili e quelli del cinema d’azione. A ciò si aggiunga una lista di cammeo impressionanti fatti da attori che volevano evidentemente divertirsi ed una battuta geniale che arriva verso la fine del film “ho il sospetto che stiano cercando di ucciderci!”

Ma la vera protagonista del film è la Dea risorta dalle ceneri, una Demi Moore ritornata come una splendida donna di quaranta e passa anni, piena di fascino e classe ed in grado di rubare la scena tutte le volte che compare. E poi sarà pure cattiva, ma desideriamo già poterla rivedere al più presto!

Voto 8+, ma ve lo alzo se mi promettete che uscirà il numero 3!:-)

 

sabato 23 agosto 2003

                                Final Destination 2

Siete già tornati dalle vacanze? avete parcheggiato

l'auto in un posto tranquillo e considerate di non

dover prendere l'autostrada per un bel pò? ok, allora

siete pronti per andare a vedere uno dei seguiti più

riusciti degli ultimi anni, ovvero il lungamente

atteso "Final Destination 2", arrivato nelle sale a

distanza di 3 anni dal primo capitolo, che ci aveva

fatto passare la voglia di prendere l'aereo per un bel

pezzo, nonché con qualche mese di ritardo rispetto

all'uscita americana, diciamo pure otto!

siamo di fronte al classico esempio di sequel/remake,

come va di moda ad oltranza da anni, ovvero

fondamentalmente abbiamo una storia che si ripete ed

altri personaggi che devono affrontarne le

implicazioni. diversamente però dai solito seguiti

clone che perdevano subito la loro ragione di

esistere, qui gli scenggiatori sono stati molto più

abili nel creare dei contorni precisi agli sviluppi di

quella che potrebbe diventare una vera e propria

serie, cominciando a darle un senso ed una direzione

che a serie come "scream" é clamorosamente mancata.

qui infatti non abbiamo tanto una ripetizione come

potrebbe sembrare, bensì quello che definiremo

l'effetto "cerchi nell'acqua", ovvero, una situazione

imprevista che ne crea altre allargandosi a vista

d'occhio e dando così alla sceneggiatura di dare un

senso più compiuto alla storia di questi personaggi

che, involontariamente, rovinano i piani della vera e

incontrastata protagonista del film, ovvero la poco

gentile signora morte, probabilmente anche un pò

scocciata perché c'é gente che si rifiuta di fare

quello che lei vorrebbe, e potete immaginare cos'é!

se nel primo c'era un incidente aereo visto

addirittura "da dentro l'aereo", con un effetto

davvero agghiacciante, qui abbiamo un viaggio in

autostrada che immediatamente si riempie di segnali

alquanti preoccupanti, per sfociare in una catastrofe

che non potete immaginare se non, tocchiamo ferro,

trovandovici in mezzo, o vedendola al cinema, dove

comunque, vi assicuro, vi fa perdere il sonno!

ma questo é solo l'inizio di una partita con la morte

che silenziosa ed invisibile mette in atto in i suoi

piani per rimettere a posto le cose, ovvero non far

sopravvivere che é sopravvissuto. e qui c'é la prima

svolta eclatante di questo numero due, rispetto la

primo film, davvero cupo ed agghiacciante, qui la

scelta é stata quella di spostarsi sul versante del

grottesco, arrivando a dei livelli di assurdo che

sfociano, paradossalmente, nella risata liberatoria.

un pò come anni fa quel genio di Sam Raimi ci aveva

frastornato con le prime due "case", dove mescolava

follemente lo splatter allo humor, per poi sfociare

nella commedia vera che era "l'armata delle tenebre",

qui abbiamo una mistura intelligente e ben orchestrata

di momenti carichi di una tensione insopportabile che

porta ad azioni si alquanto sanguinarie, ma così

esagerate da non essere più così terrificanti come il

primp film, bensì pìù simili alle infinite traversie

di will coyote e beep beep. avete presente cosa

succede allo sfigatissimo coyote nella sua assurda

caccia al pennuto? ecco, immaginatevelo riportato

nella realtà e capirete in che dimensione ci troviamo

in questo "final destination 2". intendiamoci, il film

non é una parodia, i suoi piedi sono saldamente

ancorati nel campo dell'horror, ma rispetto ad altri

esempi si prende meno sul serio, cerca altre strade,

scopre sviluppi imprevisti e geniali, fino a portarti

ad un finale geniale e folle che ha strappato

un'applauso in sala. ma é la protagonista invisibile

del film che acquisisce qui una nuova dimensione, se

nel primo era veramente terrificante il suo modo di

agire, qui le viene data quasi una personalità più

precisa, ti dà dei segnali, inventa modi sempre più

surreali di "agire" ed in generale é solo quella che

un lavoro infame e deve portarlo a termine, sempre e

sempre, ma non per questo con la sadica partecipazione

che aveva nel primo film!

perché, come sembra dire questo seguito, forse puoi

imbrogliare la morte, ma non per questo le distruggi i

piani, tu potrai non vederla, non potrai sentirla, ma

lei sarà sempre in giro a fare il suo sporco lavoro e

ti conviene fare molta molta attenzione.

un pregio indiretto del film, dopo la proiezione non

ha mai visto così tante auto andare in giro

rispettando i limiti di velocità, fermandosi ai

semafori lampeggianti x controllare con attenzione

senza che a nessuno venisse in mente di superare chi

aveva davanti. sarebbe un film da proiettare prima

delle partenze per le vacanze!

detto questo, siete pronti, figlioli cari, per la

vostra seconda "destinazione finale"?

voto 7 +

 

ciao e buone vacanze

Leo

 

giovedì 14 agosto 2003

Non si ferma la scalata al successo di Paul Walker,
che dopo essere stato messo in ombra dal Vin Diesel
nel primo "Fast and furious" ha trovato la sua strada,
é il caso di dirlo, con il seguito "2 fast 2 furious",
insospettato successo al botteghino, in cui finalmente
ha avuto la rilevanza che si meritava, proprio mentre
il film di Vin Diesel da noi intitolato "Il
risolutore", affondava drammaticamente.
così dopo il successo del numero 2 ed in attesa del 3
(ancora non annunciato ma ci scommetto che lo faranno,
che dite?) Walker sarà il protagonista di "Timeline"
girato dal mitico Richard Donner (tutti gli Arma
letale, Superman, il bellissimo Ladyhawke) e tratto
dall'omonimo romanzo di Michael Chricton, dove si
parla di un viaggio nel tempo, per la precisione il
medioevo, che non potrebbe andare peggio. il film é
una delle pellicole più attese della stagione ed i
trailer fanno ben sperare sul fronte della qualità,
cosa che non stupisce visti i nomi coinvolti. speriamo
solo che Chricton, notoriamente critico nei confronti
dei film tratti dai suoi romanzi, stavolta possa
essere soddisfatto della trasposizione!
Dopo di che Paul Walker sarà il protagonista di "into
the blue", film d'avventure subacquee dove il relitto
di una nave afffondata farà gola ad un pò troppe
persone a scapito degli ignari sub che lo hanno
trovato per primi.

Ma le novità non finiscono qui, é già stato annunciato
il regista del 4° film tratto dalla saga di Harry
Potter, che non sarà Alfonso Cuaron come accaduto per il
prossimo "prigioniero di hazkaban", che ha dichiarato
di non riuscire a girare un film e prepararne un altro
nel frattempo (se lo dice lui), ma Mike Newell, che
ancora ricordiamo per "quattro matrimoni ed un
funerale" e per "Ipotesi di reato" con Ben Affleck e
Samuel Jackson. ma la domanda é, che hanno che fare
questi registi con un saga che parla di magia e stregoni
in erba e atmosfere da favola? Solo il tempo lo dirà!

Infine, mentre "Terminator 3" si appresta a sbarcare
anche in Europa dopo aver incassato 150 milioni di
dollari in patria (comunque al di sotto del capitolo
precedente, forse si paga il cambiamento di attori e
di regista) il produttore Mario Kassar ha annunciato
la prossima stesura di "Terminator 4" dove dovremmo
vedere un viaggio nel tempo, per la prima volta, verso
il futuro. Sul coinvolgimento di Schwarzeneger é
ancora tutto da dire, dipenderà dal suo coinvolgimento
nel campo politico, visto che si sta candidando come
senatore, per il partito repubblicano oltretutto, che
é praticamente la destra americana, quella che sta
facendo tutti 'sti casini al giorno d'oggi! presto,
ridateci un democratico, sia lì che qui da noi!
o almeno un terminator, anche di seconda mano!

x ora é tutto, buon divertimento
leo

 

martedì 12 agosto 2003

L'estate cinematografica italiana si sta dimostrando
più viva del solito, visto che oltre alle
anticipazioni cinematografiche, che ci permettono di
sfrondare un pò dei titoli che piomberanno tutti
insieme a settembre, ha ancora spazio x qualche uscita
quanto meno divertente.
é il caso di "The hot chick - una bionda esplosiva"
con il comico americano Rob Schneider e la buffa e
carina Anna Faris, già vista nei due "Scary movie" e
prossimamente nel 3° episodio, di imminente uscita
negli usa e che si prospetta enormemente migliore dei
primi due!
ma veniamo al film in questione, "the hot chick" é una
rivisitazione in chiave demenziale di film come "nei
panni dei di una bionda" dove un uomo alquanto stronzo
si ritrovava a vivere nel corpo di una donna. qui
accade il contrario, o meglio entrambe le cose, ovvero
una adolescente particolarmente stronzetta si ritrova
x quasi puro caso nel corpo di un maldestro e rozzo
rapinatore di benzinai, mentre il suddetto si ritrova
con il corpo di lei. la colpa é tutta di un paio di
orecchini che risalgono agli albori della storia, come
ci viene raccontato all'inizio del film, anche se
cercare di capire come funzionino é un'impresa
disperata e comunque inutile, se non altro xché
funzionano in un modo all'inizio ed in tutto un altro
alla fine!
fatto questo il film segue le disavventure di questa
ragazza nel corpo più grezzo mai visto ed i suoi
tentativi di recuperare il suo corpo, di cui non sa
più nulla. e per lo più nemmeno noi, visto che
seguiamo poche volte il modo in cui il grezzolone nel
corpo della bella adolescente approfitta della
situazione, ed é un peccato perché l'attrice se la
cava davvero bene nei panni del grezzo ignorante che
cerca di comportarsi come una donna!
noi seguiamo rob schneider/la ragazza che cerca di
convincere la migliore amica della sua identità, poi
le sue compagne di classe tra cui una specie di
aspirante strega davvero buffa, con le quali cerca di
capire cosa é successo, il tutto mentre scopriamo la
sua famiglia, che ridefinisce il concetto di
disfunzionale, il fratellino con impulsi alquanto
strani ed il modo in cui la migliore amica reagisce un
pò alla volta alla nuova situazione. il film é
un'occasione per dare libero sfogo e tutte le gag di
cui é capace schneider, che comunica un'immediata
simpatia anche se meriterebbe copioni migliori (ma si
direbbe che a lui vada bene così) e per far vedere la
diversa prospettiva della realtà dai due punti di
vista, maschile e femminile, quanto i due si ritrovano
a collidere. nel film compare anche il grande Adam
Sandler,che é anche il produttore del film e che ha
l'abitudine di scambiarsi le comparsate nei vari film
con il suddetto schneider. per cui tra metodi poco
ortodossi di farsi la barba, i tentativi di dare un
senso alla sua famiglia e soprattutto un discorso
molto liberale di fondo che male non fa (in fondo
tutti accettano la "diversità" del fratellino in modo
molto divertente), il film scorre in una serie di
risate liberatorie e ti fa uscire dalla sala di buon
umore. e che altro si può volere da questa torrida
estate?

Forse l'aiuto di "Il monaco", un film d'azione tratto
da un fumetto underground, che poi vuol dire che non
lo conosce nessuno ma che evidentemente meritava un
film.
La trama di per sé é molto fumettosa, comincia 60 anni
fa in un monastero tibetano e ci mostra il cambio
della guardia tra due guardiani di un manoscritto che
ha il potere di donare il dominio del mondo (sempre
che qualcuno lo voglia davvero!) e l'arrivo spiacevole
di un nazista che per sua natura non può desiderare
altro.
ai giorni nostri il nuovo guardiano del manoscritto é
ancora inseguito dai cattivi, grazie ai poteri
miracolosi del suddetto non é invecchiato e si imbatte
in Sean William Scott (lo Stifle dei 3 american pie,
un attore in pieno lancio in questi anni), un
borseggiatore nonché proiezionista in uno
scalcinatissimo cinema dove si proiettano vecchi film
di kung fu, o cose del genere. da qui in poi é tutta
discesa, tra dialoghi filosofici peraltro molto
azzeccati, scene d'azione un pò troppo prese da
"Matrix" (ma del resto non sfugge nessuno a questa
moda) ma soprattutto una generosa dose di
divertimento. perché il bello del film é che non si
prende mai sul serio e gli attori stessi danno a
vedere quanto si divertiti ad interpretare i loro
ruoli.
certo a volte la trama é un pò confusa ma in fondo
quello che conta é che ci sono i buoni, i cattivi ed
il mondo da salvare, anche grazie ad un ragazzetta che
nel film risponde al nome di "Giada" e che nella
realtà si chiama Jaime King, piccola ed
atleticissima, che fa da perfetto contraltare con i
due protagonisti.
nell'anteprima di sabato la sala era piena ed il
pubblico si divertiva, per cui si può auspicare una
buona continuazione quanto il film uscirà in
programmazione nelle sale.
anche in questo caso, se volete un pò di sano
divertimento senza pensieri, ve lo consiglio senza
riserve.
ciao e a presto
Leo

 

venerdì 1 agosto 2003

Oggi scrivo di film che ho visto a nolo e

che mi hanno fatto due effetti completamente diversi.

 "Hollywood ending" di Woody Allen.

vi ricordate del Woody Allen di "la dea dell'amore" e

"pallottole su broadway"? ecco, dimenticatevelo, quel

periodo è passato, forse per sempre, forse no, sta di

fatto che ad una ritrovata fortuna cinematografica (da

quando è sotto contratto con la Dreamworks i suoi film

rendono sempre meglio al botteghino) nella

cinematografia di Allen si sta riscontrando un crollo

repentino delle idee. intendiamoci, i suoi ultimi

film, "Criminali da strapazzo" "La maledizione dello

scorpione di giada" ed il suddetto "Hollywood ending"

hanno alla base una trovata narrativa notevole, che

siano dei ladri così incompetenti da fare i soldi solo

grazie ai biscotti fatti con il negozio che usavano

come copertura o il detective dell'assicurazione che

senza saperlo indaga su sè stesso per arrivare al

regista cieco psicosomatico che gira un film senza

nemmeno vedere cosa sta facendo, sono grandi trovate

cinematografiche. ma quando arrivi alla prova dei

fatti scopri dei film mostruosamente lenti, con

dialoghi lunghissimi e non necessariamente utili ai

fini della trama e soprattutto uno stile di ripresa

che ricorda più il teatro che il cinema, in quanto ci

troviamo di fronte ad interminabili scene girate con

macchina fissa e due attori che parlano, al punto che

puoi immaginarti quanto si sia annoiato il montatore

in fase di montaggio!

così finisce che le performance di grandi attori

vadano sprecate, che rivedere finalmente Treat

Williams, un attore notevole che da un pò pareva

sparito, interpretare un ruolo alla sua altezza sia

del tutto inutile, così come l'idea di partenza,

perchè non viene sfruttata affatto. alla fine quel che

rimane è la storia di un nevrotico cronico(sai che

novità) anche un pò antipatico che cerca di recuperare

l'amore della ex moglie, la quale non esita a buttare

60 milioni di dollari di film nel cesso per dargli

un'altra chance. nella realtà il produttore li avrebbe

dati in pasto agli squali!:-)

quello che rimane è una fotografia sontuosa ed una Tea

Leoni così bella da essere l'unico motivo valido per

vedere il film, peccato che subito dopo odierete David

Duchovny, suo marito nonchè ex protagonista della

mitica serie "X-files", per essersela sposata!

E poi quanto è credibile che un omino come Allen abbia

delle storie (cinematografiche) con donne spettacolari

come Tea leoni, Charlize Theron ed helena Bohnam

carter?

ce la farà Woody Allen ha ritrovare il ritmo e lo

humor di un tempo? si accettano scommesse!

voto 4-

 

Di tutt'altro tono il film "Big trouble, una valigia

piena di guai" con Tim Allen e la splendida Renè

Russo, diretti dal regista dei due men in Black e

delle due famiglie Addams cinematografiche.

Questo film è l'elogio della follia, cercare di

raccontarne la trama sarebbe del tutto inutile perchè

fondamentalmente non c'è, quello che ci troviamo

davanti è una girandola di situazioni surreali, sempre

divertenti, assurde, in cui un gruppo di persone che

più svitate non si può non fanno che incrociarsi in

una folle notte A Miami.

C'è l'intrallazzatore politico, gretto e sessuomane,

interpretato dal grande Stanley Tucci che in questi

ruoli ci va a nozze, che ha avuto la pessima idea di

rubare parecchi soldi alla società per la quale lavora

e x il quale arrivano in città due killer fratelli,

uno davvero impedito e l'altro (l'insuperabile Dennis

Farina) davvero irritato di dover essere lì.

C'è Tim Allen, giornalista vincitore di due Pulitzer

ma di pessimo umore x essere stato mollato dalla

moglie che decide di sfogarsi con la persona

sbagliata, il direttore del suo giornale. c'è suo

figlio, che deve "schizzare" una ragazza, che risulta

essere la figlia di Stanley Tucci e che detesta la

macchina presa dal padre ed il padre stesso.

c'è il barbone che adora le patatine, il Jason Lee che

interpretava il ruolo del migliore amico di Tom Cruise

in "vanilla sky", che va a vivere su un albero della

casa di Tucci e si innamora della cameriera

(bellissima!). a questo si aggiungono due poliziotti,

lei superefficiente (jeanine garofalo,davvero in

gamba), lui un povero idiota, due fratelli russi a cui

è appena arrivata una bomba atomica da vendere sul

mercato nero e due altri fratelli davvvero scemi, uno

dei quali è Tom Sizemore (il sergente di "salvate il

soldato Ryan"), che hanno la pessima idea di rapinare

chi? Stanley Tucci, mentre sta comperando la bomba. in

un girotondo sempre più folle ed esilarante aggiungete

una guardia notturna dal grilletto facile, suo

fratello gemello, una mandria di pecore ed un rospo

davvero letale ed avrete un'idea appena lontana di

quanto un film possa essere surrealmente divertente!

e Rene Russo, direte voi? è la moglie di Tucci che si

innamora di Tim Allen praticamente al primo sguardo,

ovviamente ricambiata di buon grado.

siete pronti? presto andate a farvi un giro sulla

giostra più folle dell'anno!

voto 8 

fine x ora, ciao e buona giornata!

leo

 

martedì 29 luglio 2003

                                    news

la novità del momento negli usa è che l'attore Matt Le

Blanc, famoso in tutto il mondo per il suo personaggio

di Joey Triviani nella pluripremiata e geniale sit-com

"Friends" (e se non la conoscete benvenuti sulla

terra!:-) ha appena firmato il contratto per

realizzare lo spin- off dedicato al suo personaggio.

come forse sapete "Friends" si concluderà l'anno

prossimo, con la decima stagione, composta da 18

episodi rispetto ai normali 23 di cui una qualsiasi

serie americana è composta usualmente. già da tempo si

vociferava che Le Blanc fosse interessato all'idea, ma

la tv americana ABC, produttrice della serie orginale,

non aveva ancora confermato nulla. fino ad oggi,

quando le voci hanno trovato fondamento nella

dichiarazione del portavoce dell'emittente televisiva,

che ha anunciato l'imminente realizzazione della serie

"Joey", in cui seguiremo le avventure del personaggio

di "Friends" nella sua ricerca di un ruolo come attore

nel surreale mondo del cinema. data prevista per

l'uscita, l'autunno del 2004 e chissà che quà a là non

ci possa essere il cameo di Ross, Rachel e tutta la

banda che abbiamo imparato ad amare.

x ora buona visione con le repliche in onda in questi

giorni su Rai 2, appena avrò altre notizie ve le

comunicherò!

ciao e a presto

Leo

 

venerdì 25 luglio 2003

                                        "the italian job"

"The italian job", ovvero la Dea dell'amore: Charlize Theron non è una donna, è una dea venuta sulla terra per farci vedere com'è il paradiso! la mia recensione del film non poteva che cominciare che con lei, vero motore del film e centro di attrazione in ogni scena in cui compare.

perchè vedete, Charlize Theron non solo è di una bellezza imparagonabile, ma mette un impegno ed una passione incredibile in ogni film che interpreta. Già nel suo esordio con "l'avvocato del diavolo" ha fatto l'impossibile, spostare l'attenzione dalla sua bellezza al crollo fisico e psichico del suo personaggio, fino ad arrivare al personaggio dolce e forte di "sweet november" che lei riusciva ad interpretare senza mai scivolare nella melensaggine.

quando entra in scena lei tutto si ferma ed anche la macchina da presa rimane catturata dal suo sguardo, dai suoi movimenti, poi lei scompare dietro il personaggio che interpreta e la magia del film ritorna, lasciandoti vagamente stordito. non posso sapere se mai le verrà dato il riconoscimento che merita, ma sicuramente ha già dimostrato quanto vale come attrice, la mia domanda è, perchè non hanno preso lei x interpretare "matrix reloaded" invece di quella capra della Bellucci? mistero della fede.

ma veniamo al film: la storia è in realtà un inno all'amicizia ed al cameratismo, in cui persino i personaggi dei ladri, fatta l'eccezione del personaggio di edward norton, hanno una morale e delle regole che li rendono persino più vicini ai cavalieri della tavola rotonda che ha comuni delinquenti. il film è un veicolo perfetto per mark wahlberg, perfettamente calato nei panni del figlio virtuale di donald sutherland di cui si ritrova a dover raccogliere l'ingombrante eredità, di tutti i personaggi coprotagonisti, sfaccettati in maniera brillante e per la già citata Theron.

ma ovviamente le altre protagoniste sono le mini, che nel film fanno l'impossibile, lasciandoti il malsano desiderio, almeno una volta nella vita, di poter scendere nella metrò con tutta la macchina! il film è divertente, spettacolare, mai troppo serio ma altamente professionale con alcune trovate davvero originali.

edward norton aveva detto un anno fa che non voleva fare il film, che era stato costretto da contratto a farlo e non ha fatto altro ripeterlo alla nausea. certo, il suo personaggio è sicuramente il meno sfaccettato, ma del resto è il cattivo ed il meccanismo che fa scattare la vicenda ,non il vero protagonista. ed in ogni caso fare un film d'azione a questi livelli non vedo proprio come possa danneggiarlo, visto che comunque è una delle hit a sorpresa dalla stagione.

il film era partito con delle critiche negative ancora prima che uscisse, a tal punto che lo davano per spacciato a livelli di "waterworld", ma per fortuna il pubblico per una volta non ha dato retta hai sentito dire e si lasciato andare in queste divertente e caotica avventura, che ricorda molto certi rocamboleschi film degli anni settanta, visto anche che pur sempre di un remake si tratta. ma di un remake di classe, ben realizzato e persino ben interpretato, con scene di inseguimento davvero sorprendenti e meno violenza di quanta se ne veda usualmente al cinema.

per cui se volete divertirvi senza tanti pensieri, se volete vedere "La donna", saltate in macchina e cominciata a correre, almeno sullo schermo eh!

buona visione!

voto 8+

 

mercoledì 23 luglio 2003

                    Amori, avventure ed altri guai 

Altri successi si preparano all’orizzonte, grandi film che non vedo l’ora si traducano in immagini sul grande schermo ed uno di questi mi ha provocato la classica lacrima sul viso: 

Innanzitutto, visto l’insperato successo di “Pirates of the caribbean” il film che da noi uscirà col titolo “La maledizione della prima luna” la Disney, che quest’anno ha azzeccato non poche hit cinematografiche, ha già deciso di metterne in cantiere il seguito e già tutti gli attori protagonisti, cioè il mitico johnny Depp, il grande Geoffrey Rush (indimenticabile protagonista del bellissimo “Shine”), le rivelazioni Orlando Bloom (che ha finalmente smesso i panni dell’elfo della saga infinita del signore degli anelli) e la bellissima (e diciottenne, tenete a bada gli ormoni!:-) Keira Knightley sono stati confermati, insieme col regista Gore Verbinsky, quello che vi aveva terrorizzato con “The ring”. È ancora presto per parlare di riprese e date di uscita, ma appena avrò altre informazioni ve le comunicherò tempestivamente. 

Ed un altro mito degli anni novanta rivedrà la luce, arriverà infatti presto sugli schermi “Once upon a time in mexico” (c’era una volta in Messico), terza puntata della saga del mitico “El mariachi” nato come un filmino da 5 mila dollari di budget (!) e diventato poi un cult movie con un seguito molto spettacolare interpretato da Antonio Banderas, perfettamente calato nei panni del chitarrista vagabondo che si trova al centro di uno scontro tra bande in un paesino sperduto del messico. In questo nuovo episodio oltre a Banderas ritroveremo la bella Salma Hayek, già protagonista del secondo episodio, Willem Defoe, un grande che vorremmo vedere più spesso ed il prolifico Johnny Depp che qui si divertirà a fare in cattivo bello bastardo! Alla regia ritorna, per fortuna, il grande Robert Rodriguez, che ha ritrovato il successo nei ultimi anni con la serie degli “Spy kids” che si chiude quest’anno con la terza puntata.

Aspettatevi un mezzogiorno di fuoco davvero sulfureo!

 A tornare alla grande saranno anche i personaggi di “Scary Movie” che nell’episodio numero 3 si divertiranno a prendere in giro i film dell’orrore degli ultimi tempi, quindi “The ring”, l’inquietante “Signs”, ma anche Harry Potter ed il signore degli anelli!

Ma attenzione, il cambio alla regia sarà tutto a nostro vantaggio, perché ci troveremo nientemeno cheDavid Zucker, autore della mitica serie degli aerei più pazzi del mondo, hot shots, la pallottola spuntata ed infatti nel terzo capitolo di “Scary movie” ritroveremo Charlie Sheen, lesile Nelsen, la bellissima Jenny McCarthy e l’altrettanto stupenda Denise Richards. Ma tornerà anche la protagonista dei primi due film, ovvero la bruna Anna Faris, che poi in realtà è bionda ma si era fatta bruna per riprendere il look di Neve Campbell nei tre Scream. Mancheranno i mille fratelli Wayans che a quanto pare hanno firmato con un’altra major per girare una parodia dei film di fantascienza.

Ma quello che sicuramente non mancherà sarà una dose massiccia di divertimento!

 Ed ora lasciatemi mostrare una punta di commozione, riportando alla memoria una dei film più belli mai fatti, quel “Prima dell’alba” che ci aveva raccontato la romanticissima storia di un breve, indimenticabile, incontro tra Ethan Hawke e la dolce Julie Delpy su un treno diretto a Vienna.

Un pezzo straordinario di cinema, umano e romantico che ti lasciava con una commozione grandissima ed il desiderio che il film continuasse all’infinito.

E ieri pomeriggio scopro, con un brivido di commozione, che il regista Richard Linklater, autore di quel gioiello di cinema, ha intenzione di girare il seguito della storia, sempre con gli stessi attori a quasi un decennio di distanza.

Se avete visto il film capirete perché questa notizia fa così tanto effetto, se per qualche motivo misterioso ancora non lo avete fatto, correte ora a noleggiarlo, comperarlo, duplicarlo, e vivrete la storia d’amore più bella degli ultimi anni, capace di ridare vita anche al cuore più inaridito.

Ed è quindi con una punta di commozione che vi saluto, buon week end ed a presto.

 Leo

 

lunedì 21 luglio 2003

                            L’estate sta iniziando 

Potrebbe sembrare un po’ paradossale, ma i più grandi successi dell’anno negli Usa escono tutti in estate, periodo che per le Major è il più redditizio per gli incassi.

Sono infatti decenni che d’estate si combatte la guerra, per fortuna innocua, del botteghino, con super titoloni che si sfidano fino all’ultimo sedile libero.

In questi giorni negli Usa sono infatti usciti nientemeno che l’attesissimo “Terminator 3”, il film di pirati “Pirates of the caribbean” che da noi diventerà “la maledizione della prima luna” chissà perché,

“la lega degli straordinari gentiluomini”, niente a che fare con le leghette di casa nostra ma un film estremamente spettacolare con protagonisti d’eccezione come l’uomo invisibile, il dottor Jeckyll, Mina Archer (che, per chi non lo sapesse, era la ragazza vampirizzata dal caro conte Dracula), il dottor Quatermass (interpretato dal grande Sean Connery) e addirittura il signor Dorian Gray, si proprio quello del ritratto.

Queste nuove uscite si vanno ad aggiungere a “Charlie’s Angels” “The Hulk” e “The Italian Job” che avevano dominato la stagione fino alla settimana scorsa.

Ma non è tutt’oro quello che luccica, perché questa stagione cinematografica non brilla come avveniva negli anni scorsi, quando i superfilm realizzavano grandi incassi. Quest’anno anche i blockbuster attesissimi come “T3” e “The Hulk” arrivano a fatica ai 100 milioni di incasso in due settimane, quando fino a poco tempo fa li avrebbero fatti nei primi 3 giorni. Così i 74 milioni di “Pirates” diventano un successone, oltretutto imprevisto perché la critica unita dopo i preview aveva dichiarato che non ce l’avrebbe mai fatta (ma si sa che i critici sono nati per dire str), gli 81 di Charlie’s angels sembrano imponenti quando l’originale ne aveva portati a casa più del doppio e addirittura il film che sembrava la promessa dell’anno, cioè “la lega degli straordinari gentiluomini” morde la polvere con i suoi 23 milioni di dollari.

Forse la sorpresa viene da quell’Italian Job su cui nessuno sembrava scommettere e che invece veleggia bellamente intorno agli 88 milioni di dollari, oppure la scommessa vinta di “2 fast 2 furious” che malgrado orfano di papà Vin Diesel è andato persino meglio dell’originale.

A cosa si può attribuire un così vistoso calo degli incassi? I superanalisti americani vedono lo spettro della guerra, quella vera, come blocco emotivo che impedisce alle persone di svagarsi, altri una situazione economica che un po’ dappertutto è alquanto statica e che di conseguenza impoverisce anche le spese per la parte “Ludica” della vita.

Quale che sia la risposta ci si augura comunque una veloce inversione di tendenza, magari con l’imminente uscita di “Bad Boys II”, o con “Tomb Raider – cradle of life” o magari con la terza puntata di American Pie, intitolata “American Wedding”, perché se la gente ricomincia ad uscire per divertirsi possiamo sperare che questo significhi che le cose vanno un po’ meglio, o almeno un po’ meno peggio.

Io per cominciare stasera vado a vedere “The italian Job” e poi vi farò sapere come è andata.

E adesso andate a divertirvi anche voi!:-)

 

martedì 8 luglio 2003

                            Arrivano i nostri

se pensavate che l'estate cinematografica americana
stesse raggiugendo il suo apice con le uscite di
successoni del calibro di "Hulk", "Charlie's Angels"
ed il film in computer grafica "Finding Nemo" della
disney (che in un mese ha incassato 253 milioni di
dollari!), sappiate che il mondo esploderà questo week
end, quando sugli schermi usa irromperà il cyborg più
famoso di tutti tempi nella sua nuova incarnazione,
ovvero "Terminator 3"! cosa ci aspetta in questa nuova
puntata? un John Connor cresciuto, un T-800 sempre
uguale (se no che robot è!) ed un nuovo terminator
cattivo chiamato TX, una donna bellissima e letale,
che sotto le spoglie di questa dea bionda nasconde un
macchinario infernale! Non ci sarà Sarah Connor e
soprattutto non ci sarà James Cameron alla regia, ma a
giudicare dai trailer il regista Jonathan Mostow,
autore del notevole U-571, si è dimostrato all'altezza
dell'arduo compito. Ora non rimane che scoprire quando
la fine del mondo arriverà anche da noi!

Ma la distruzione non si ferma qui!
dagli sceneggiatori del mitico "Face/Off" sta
arrivando "Alien prison", storia di un gruppo di
persone in un campo di prigionia alieno che vogliono
tentare 1- la fuga e 2- di impedire l'invasione del
nostro pianeta. Mike Werb e Michael Colleary hanno
detto di essersi ispirati a classici come "Il ponte
sul fiume kway" e "Stalag 17", dando però loro una
bella botta adrenalinica ambientandoli nello spazio.
Attendiamo con ansia l'invasione!

Ed un altro personaggio mitico della fantascienza
contemporanea sta per tornare sugli schermi, vi
ricordate "Pitch Black", in cui un'astronave si
spiattellava su un pianeta tranquillo tranquillo,
finchè non veniva il buio? Ecco, a bordo c'era un
pericolosissimo criminale, Richard Riddick, che poi
altri non era che l'astro nascente Vin Diesel. Il
nostro aveva tempo e modo di mostrare di che pasta era
fatto e di conquistarsi il nome nel titolo del seguito
che infatti si intitolerà "Pitch Black: Chronicles of
Riddick" e lo vedrà combattere contro un tiranno
spaziale con la fissa di soggiogare gli essere umani
(Colm Feore, che avete visto sia nel film "the
snapper" ,che in "Con air" che nella serie "Deep space
nine"). Nel film Riddick si troverà esiliato su un
pianeta dove ci sono solo due temperature, calore
vulcanico di giorno, freddo artico di notte e l'unico
aiuto gli verrà dall'altra sopravvissuta al primo
film, vi ricordate? se non è così, correte a
noleggiare il primo mitico capitolo e preparatevi a
non spegnere più la luce!

Per concludere, un film di tipo completamente diverso:
dal grande regista Barry Levinson, regista di gioielli
cinematografici come "Rain man" e "Sleepers" e del più
recente "Bandits", sta arrivando La lista degli errori
di Harry, ovvero "harry's list of wrongs" in cui si
racconta di come il timido harry, dopo aver preso il
coraggio necessario ed aver invitato la ragazza dei
suoi sogni al ballo di fine anno, venga poi malamente
mollato e questo lo farà diventare, una volta
cresciuto, un vero squalo della finanza, bastardo
dentro. Solo che, tornando a casa con l'intento di
vendicarsi di quelli che lo avevano umiliato da
giovane scopre che la ragazza in questione lo aveva
trattato male perchè stava morendo e non voleva che
soffrisse per lei. il che lo porterà a cercare le 5
persone che lui stesso avevo trattato come pezze da
piedi, in un estremo tentativo di recuperare la sua
umanità. e ditemi che è poco!

x oggi è tutto, buona visione con i film al cinema,
questo venerdì esce anche da noi "Charlie's Angels"!
leo
 

 

venerdì 4 luglio 2003

                    L'anno che sta arrivando....

Mentre negli usa è uscito ed impazza il nuovo
"Charlie's angels", che in tre giorni ha incassato 30
milioni di dollari, le case di produzione stanno già
preparando i successi della prossima stagione:

Innanzitutto George Lucas ha iniziato proprio oggi a
girare il terzo ed ultimo episodio della nuova
trilogia di star wars, quello che si collegherà
direttamente all'inizio del primo e mitico episodio.
Il film verrà girato tra Australia, Svizzera e Italia
e vedrà il ritorno di uno dei personaggi della serie
classica, nientemeno che Chewbecca, che sarà
interpretato dallo stesso attore dell'epoca. una bella
costanza!

Nel frattempo la Dreamworks di Steven Spielberg ha
presentato il cast del loro prossimo film di
animazione, che non è l'attesissimo Shrek 2, previsto
comunque per l'anno prossimo, ma il Kolossal
"Sharkslayer" di cui poco si sa se non che i
personaggi sono tutti squali e che saranno doppiati
nientemeno che da:
Will Smith
Robert De Niro
Angelina Jolie
Martin Scorsese
Reneè Zellweger
Jack Black
Peter Falk
Ziggy Marley
ma aspettate a scaldarvi, il film è previsto per il
novembre del 2004!

Meg Ryan sta preparando la commedia "Wedlock", in cui
sarà parte di una coppia di avvocati divorzisti che
noon si vede da anni e che deciderà di seguire i
assurdi esercizi suggeriti loro da un consulente
matrimoniale piuttosto anticonvenzionale, allo scopo
di recuperare la loro unione matrimoniale. Chi sarà ad
interpretare gli altri ruoli è ancora da stabilire, ma
rivedere la bellissima Meg sarà sempre un piacere.

Last but not least, Christian Slater sarà il
protagonista della versione cinematografica del
videogioco "Alone in the dark", in cui interpreterà il
ruolo del detective Carnby, il protagonista di questa
serie di giochi horror di grande successo da una
decina d'anni a questa parte. Il film, che avrà un
budget di 20 milioni di dollari, sarà peraltro legato
all'uscita del nuovo videogame, previsto per questo
inverno, mentre il film vedrà la luce delle sale
cinematografiche agli inizi del 2004.
Naturalmente, dovrà scontrarsi col suo più pericoloso
avversario, il seguito della hit dell'anno scorso
"resident evil", dove vedremo la bellissima Milla
jovovich tornare nei succinti panni della
protagonista, ritrovandola nella città zombificata di
Raccoon city dove l'avevamo lasciata l'ultima volta.

La battaglia è cominciata, buona visione!
Leo
 

               

mercoledì 2 luglio 2003

            “In linea con l’assassino” (phone booth)

Io spero davvero che un bel giorno Joel Schumacher venga riconosciuto per quel grande regista che è, cinico, visionario, quasi febbrile ma sempre preciso nel raccontare la società impazzita che ci circonda. Partendo da quel “linea mortale”, in cui un gruppo di giovani scienziati (Julia Roberts, Kiefer Sutherland, Kevin Bacon) cercavano di esplorare la vita dopo la morte e si ritrovavano invece a fare i conti con la propria coscienza, fino all’emblematico “giorno di ordinaria follia” con Michael Douglas che, come diceva il titolo originale, cadeva sempre più in basso (falling down) nel raccontarci di un uomo che aveva perso tutto e quindi non aveva più niente da perdere, Schumacher ha giocato con la nostra visione del cinema, invertendo la prospettive, facendoci empatizzare con presunto “cattivo”, costringendoci a capire che siamo ben lungi dall’essere non solo felici, ma almeno sani di mente!

Non fa eccezione questa “cabina telefonica”, che fa da cuore malato della storia e della città che la circonda, vero ricettacolo di tutte le ombre scure che abitano i palazzi e le nostre anime e dove un gruppo di persone si ritroverà legato da un destino comune, che vorrei poter definire assurdo, ma forse tanto assurdo non é.

Come sempre raccontare la trama sarebbe rovinare la sorpresa, vi dirò solo che un rampante ed arrogante pubblicitario (Colin Farrell) si ritrova ad effettuare la telefonata più decisiva della sua vita, arrivando non solo a mettere a repentaglio la sua vita, ma a dover mettere in discussione tutto ciò che è e che ha fatto fin a quel giorno. Così, in quel teatro improvvisato che è la cabina, la strada ed i mille occhi che ci si affacciano, assistiamo prima che ad un thriller al processo ad una società dove non solo il male si nasconde, ma diventa così normale da essere indistinguibile dal resto del mondo e diviene quindi paradossalmente accettato come consuetudine. Ci vorrà il male per fermare il male? perché è questa la domanda che ci pone il regista, ribaltando tutte le posizioni date per scontate, trasformando i buoni in cattivi ed i cattivi, in che cosa?

Ci vorranno le schegge impazzite, come il Douglas di “un giorno di ordinaria follia”, per farci capire quanto stiamo messi male? Saranno loro a riportare l’ordine in modo surreale, folle e drastico?

Perché in quell’ora e mezza in tempo reale, mentre tutto il mondo guarda questo tipo isterico nella cabina del telefono, noi guardiamo noi stessi ed il cecchino che lo tiene nel mirino guarda noi, ingrandendo attraverso la sua lente, distorta, estrema ma pur sempre realistica (come l’ottica del cinema, no?), la realtà che ci circonda.

Voto 9

 

martedì 1 luglio 2003

                A volte non ritornano


ci ha lasciato nel week end la grande attrice katerine
Hepburn, all'età di 96 anni, seguendo a breve distanza
la dipartita di un altro grande del cinema, Gregory
Peck. Erano entrambi emblemi di un cinema che ha fatto
la storia, che ha regalato emozioni alle generazioni
precedenti la nostra ma anche a noi 30equalcosa.
insieme con loro se ne va anche un mondo, un'ideale,
forse un ingenua visione della vita, che poteva ancora
essere rappresentata in modo positivo anche nei
momenti drammatici. ci hanno lasciato con un cinema
più maturo ma anche più duro, dove credere ancora nel
lieto fine sembra diventato impossibile. ma forse è
solo più cauto nel parlarne, per paura che
l'incantesimo si rompa del tutto, chi può dirlo. da
parte mia ringrazio questi grandi artisti che nella
mia giovinezza mi hanno insegnato ad amare e
apprezzare questa grande forma d'arte, questa grande
illusione chiamata cinema, che poi altro non è se non
lo specchio della nostra vita. ciao kate, grazie di
tutto.


                    Le buone notizie


vi ricordate "il mio grosso grasso matrimonio greco",
grande successo recente che ha fatto ridere mezzo
mondo? la trovata dell'anno nasceva da Nia vardalos la
protagonista nonchè autrice della sceneggiatura,
ispirata neanche tanto velatamente alla sua famiglia
ed a quella di un sacco di persone!
Ebbene, Nia non si è addormentata sugli allori, ma ha
prodotto una serie televisiva basata sul film, dove
tornano tutti i personaggi e gli attori del film (a
parte l'attore che interpreta l'oggetto del suo
desiderio, rimpiazzato da un altro) e che sta
riscuotendo un gran successo in patria. In più ha
venduto la sua seconda sceneggiatura che sta già
diventando un film dal titolo "Connie e Carla", storia
di due cantanti da locale di quelli dove mangi ed
intanto ascolti cantanti alla ricerca del successo,
che si trovano costrette ad infiltrarsi nel mondo dei
drag queen (chissà perchè!). nei panni delle due
protagoniste rivedremo la stessa vardalos e Tony
Collette, ovvero la mamma del bimbo con poteri
inquietanti nel grande "sesto senso", mentre David
Duchovny sarà il coprotagonista alla ricerca del
fratello drag queen, che si innamora della prima.

Nel frattempo il regista del "grosso grasso", ovvero
Joel Zwick (figlio del grande regista Edward Zwick,
autore di "Glory" dove Denzel Washington vinse l'oscar
pur essendo praticamente sconosciuto), gira invece
"Fat Albert" trasposizione nel mondo reale di un
cartoon prodotto da Bill Cosby, dove i personaggi
entrano nel mondo reale e devono fare i conti con la
loro nuova realtà tridimensionale. Il cartoon non è
mai uscito da noi ma a quanto pare negli usa è stato
un successo per parecchio tempo.

Infine, per i patiti della serie " I soprano", che da
noi non avrebbero potuto trasmettere peggio neanche
impegnandosi e che invece nel resto del mondo è un
grande successo, è ufficiale che la sesta stagione,
composta di soli 10 episodi, sarà l'ultima,
probabilmente anche a causa dei costi astronomici che
aveva raggiunto. pensate che l'attore principale,
James Gandolfini (bravissimo nel film "il castello"
con Robert Redford) aveva chiesto ed ottenuto un
milione e seicentomila dollari ad episodio, anche se a
sua discolpa bisogna dire che ha poi diviso l 'aumento
con gli altri attori principali della serie. insomma,
così cattivo non è!

e con questo x ora è tutto, ciao e a presto
Leo
 

 

venerdì 27 giugno 2003

                        Lezione di giornalismo

oggi vi insegno la tecnica della notizia farlocca, ma
così ben costruita da sembrare vera:
su www.comingsoon.net di recente si poteva leggere un
articoletto che diceva più o meno "Stanno già
preparando terminator 4". all'interno si poteva
leggere un'estratto da un'intervista ad arnold
schwarzenegger in cui diceva "se dovessero mai fare un
T4, io non credo che parteciperò, perchè potrei fare
solo il terminator sulla sedia a rotelle". Zack!
partendo da una battuta è cominciata la saga delle
riprese di T4, un film che è entrato in cantiere, è
stato fatto un casting, tutto senza nemmeno che
esista! però l'autore titola "sta per uscire T4?" e
bang ho la tua attenzione! altro esempio è stata la
notizia "in X men 3 non ci sarà Tempesta!". ora il
bello è che non hanno nemmeno ancora preso in
considerazione l'idea di farlo un numero 3, però
partendo da un'altra estrazione forzata da
un'intervista hanno pensato bene di creare la notizia
inesistente, in questo caso da una frase di Halle
Berry (la Tempesta del film) che diceva "se dovessero
fare un X3 vorrei che il mio personaggio fosse
sviluppato xchè altrimenti non so quanto mi sentirò
coinvolta"! l'ultimo esempio è televisivo, l'articolo
diceva "il dottor carter lascia e.r.", roba da far
schizzare chiunque segua la serie (come me), poi vai
ad approfondire a scopri che l'attore Noah wyle (il
giovane Dottor Carter x l'appunto) aveva solo detto
"no, non abbiamo ancora firmato un contratto per la
prossima serie", ovviamente, visto che stavano ancora
girando quella precedente!
la cosa ancora più buffa è che queste notizie, nemmeno
lontanamente confermate, trovano poi sbocco sui più
quotati giornali italiani, dove ricevono un rilievo
incredibile proprio mentre negli usa qualcuno scrive
un articolo in cui smentisce quanto detto prima! che
bello il lavoro del giornalista eh?:-)

C'è invece da segnalare un altro gradito ritorno
(vero, lo giuro!:-) ,ovvero della regista Mimi leder,
che anni fa aveva girato il catastrofico "Deep Impact"
ed il thriller "The peacemaker" con George Clooney ed
una Nicole Kidman bruna spettacolosa come il film. poi
di lei si erano pò perse le tracce, fino ad ora,
quando si scopre che ha firmato x ben due film:
"Void Moon", tratto da un romanzo di Michael Connelly,
che magari conoscete benissimo, in italiano si
intitola "Vuoto di luna" e parla di una ladra
specializzata in casinò che esce di galera solo x
vedersi coinvolta in un ricatto pericoloso per lei e
la figlia che aveva dato in adozione appena nata
quando era finita in prigione. devo dire che il
romanzo non mi aveva fatto impazzire, ma sicuramente
ne verrà fuori un gran film.

"The Cold", in cui una donna che vuole passare un di
tempo da sola prende uno chalet isolato nella sierra
nevada solo x scoprire che una forza sovrannaturale
sta prendendo il sopravvento in casa sua. un altro
thriller sovrannaturale dite voi? bè, ricordate quello
che vi ho detto ieri su questo tipo di film no? senza
contare che "the ring"con i suoi 200 milioni di
incasso ha fatto nascere tutta una serie di cloni!

ed anche x oggi è tutto, ciao e a presto
Leo
 

 

giovedì 26 giugno 2003

Com'è difficile essere superman

l'odissea del prossimo venturo ipotetico film su
superman è iniziata due anni fa, quando si era
cominciato a vociferare di un mega duo, ovvero Tim
Burton alla regia e Nicholas Cage nei panni del nostro
superuomo. le premesse erano sicuramente almeno
eclettiche ma garantivano un livello qualitativo
notevole, tanto notevole che infatti poco dopo Tim
Burton ha mollato il progetto a causa di dissidi con
la casa di produzione e di conseguenza pure Cage, il
quale avrebbe accettato solo con il suddetto alla
regia (come non capirlo!). passa il tempo e si fanno i
nomi più improbabili per indossare il mantello più
temuto di tutti i tempi, ma tutti, chi per un motivo
chi per l'altro danno forfait, in certi casi adducendo
come scusa una "maledizione di Superman", riferita
ovviamente al povero Christopher Reeve, a cui mancava
solo di sentirsi dare del portasfiga!
arriviamo ai giorni nostri e tutti sembrano ottimisti,
la casa di produzione annuncia che ha un regista,
Brett Ratner, appena uscito dal successo di "red
dragon", uno sceneggiatore J.J. Abrams, lo stesso che
ha creato la mirabile serie "Alias" e soprattutto uno
stuolo di giovani attori che spasimano per
interpretare il ruolo. Ratner ci racconta di quante e
quali idee abbia per rinnovare la figura dell' eroe,
tutti sono soddisfatti per la supersceneggiatura che
promette miracoli ma come in tutte le storie, non
tutto va come si vorrebbe. Tutti i giovani attori
inizialmente contattati per il ruolo cambiano idea, da
Josh hartnett ad Ashton kutcher (l'attuale boyfriend
di Demi Moore, beato lui!) persino l'attore che già lo
interpreta nella serie "Smallville", tutti dicono che
non se la sentono di indossare panni così ingombranti
e rinunciano. Subito dopo Brett Ratner si dice
frustrato dalle difficoltà e, ancora, dai suoi
rapporti con la casa di produzione, basati, come si
scoprirà dopo, sul fatto che lui avrebbe voluto un
attore nuovo e loro invece una vera stella. detto
fatto anche Ratner molla e rimane solo una
sceneggiatura senza film! l'ultima parte della storia,
per ora, vede un nuovo regista, Jonathan Frakes, che
qualcuno ricorderà come il "Ryker" di Star Trek next
generation, passato poi con un certo successo alla
regia, prima con due episodi cinematografici della
stesse serie e poi con "clockstoppers", storia di
viaggi nel tempo di buon successo ma mai arrivata da
noi. Il nostro si è detto entusiasta all'idea di
prendere in mano il progetto e che è certo che,
testuali parole "qualcuno è nato per essere Superman".
chi sarà poi, è ancora un mistero, perchè vedete il
vero problema, al di là di presunte "maledizioni", è
che Superman è un icona troppo forte e chiunque lo
interpretasse saprebbe benissimo che non riuscirebbe
mai a liberarsi del personaggio. A tutto ciò si
aggiunge il primo, bellissimo film della serie,
praticamente inarrivabile e non a casa diretto da quel
grande regista che è a tutt'oggi Richard Donner,
creatore della serie cinematografica degli "Arma
letale". provateci voi a stare dietro a simili
paragoni!

La rivincita dei film dè paura

non so se ve ne siete accorti ma da qualche tempo (ed
io mi azzarderei ad indicare il tragico 11 settembre
come data di inizio) il genere horror o semplicemente
i film più di spavento hanno ricevuto nuova linfa
vitale e sono comparsi in forza sugli schermi
cinematografici. Che si tratti di "the ring" che non
ha fatto più usare un vhs a nessuno nella vita o
"Paura. com" o il prossimo "Darkness falls" solo x
citare i più recenti, i film di questo genere hanno
assunto una vita nuova, ma più cupa e pessimista del
solito. laddove una volta lo spavento era liberatorio
ora è fonte di inquietudine, ora la paura arriva da
dove meno te lo aspetti e soprattutto, non se ne va.
i prossimi nati di questa specie sono:

"Gotika", con la magnifica Halle Berry (che sta pure
per calarsi nei panni di Catwoman, ma fa tutto lei!),
dove interpreterà una psichiatra di un'istituto per
malattie mentali che un bel dì si sveglia x scoprire
di essere diventata una paziente del suo stesso
istituto, accusata di un omicidio che non ricorda di
aver commesso. e non solo, scoprirà a sue spese che
una presenza sovrannaturale la sta usando per poter
portare avanti una sua vendetta. toni cupi e
angoscianti e scene d'azione così complicate che hanno
portato la povera Halle a rompersi un braccio e quindi
a far slittare le riprese (non è che il personaggio in
una scena ha un braccio ingessato e nell'altra no
eh!). evidentemente lo spirito sovrannaturale si è
impegnato un pò troppo!

"Godsend", con Robert De niro e Rebecca Romijn Stamos
(quella splendida fanciulla di cui vi ho parlato nel
film "Femme Fatale"). qui una coppia perde il
figlioletto e vede la propria vita distrutta (il
marito è Greg Kinnear, lo scrittore gay di "qualcosa è
cambiato", ve lo ricordate?), ma viene avvicinata da
uno scienziato (De Niro) il quale dice che possono
riavere ciò che hanno, tramite un esperimento, ovvero
la clonazione umana. Dopo un pò di tentennamenti la
coppia accetta, il bimbo nasce e va tutto bene fino a
quando arriva all'età che aveva il giorno in cui era
morto, da quel momento in poi non sarà più quel
bambino tanto rassicurante ed acquisirà ombre alquanto
malefiche. Reminiscenze de "il presagio"? Una critica
alla clonazione? dovremo aspettare di vedere il film
per saperlo, ma una cosa è certa, i film di paura non
sono più gli stessi, forse xchè non lo è più neanche
il mondo?

ciao e a presto
Leo
 

      

mercoledì 25 giugno 2003

                            Ultimissime!

Graditi ritorni

Mentre negli Usa sta impazzando il fenomeno "hulk" che
si prospetta come un successo notevole, anche se a
breve dovrà scontrarsi con tre temibili avversarie,
ovvero "Charlie's angels- Ful throttle" (da noi
"Charlie's angels più che mai" che fantasia!) e
l'attore protagonista del film, Eric bana (che
interpreta lo scienziato, mentre Hulk è completamente
realizzato in computer grafica) risponde in maniera
intelligente ad una domanda davvero stupida, come
potrete leggere più in basso, voglio segnalarvi un
paio di ritorni di grande livello:

Innanzitutto, finalmente è entrato in cantiere il
seguito del film "The bourne identity", che come
l'originale è tratto dalla trilogia scritta dal grande
Robert Ludlum, insuperato autore di thriller fanta(ma
mica poi tanto)politici. Il secondo film si
intitolerà, come il romanzo, "The Bourne supremacy",
vedrà il ritorno di Matt Damon, x fortuna visto che
era stato davvero impressionante nel calarsi nel ruolo
del superagente segreto senza memoria ma con riflessi
da far paura, ma non il regista, che invece sarà Paul
Greengrass, già autore di "bloody sunday", che a me
non sembra molto attinente, ma vedremo se riuscirà a
rendere quel tono frenetico e crepuscolare del primo
film. le riprese inizieranno quest'autunno, per cui
aspettatevi l'uscita non prima della metà del 2004,
periodo peraltro tranquillo per ora, visto che non
avremo altri supereroi ( a parte Spiderman 2), niente
Signori degli anelli, che ci salutano quest'anno e
nessun Matrix, la cui trilogia si chiuderà a novembre
di quest'anno.

Ritorna anche il regista Joseph Ruben, che nei primi
anni novanta ci aveva regalato thriller di buona
fattura come "a letto col nemico" (a proposito, vi
siete mai chiesto come avrà fatto la protagonista a
spiegare di aver fatto fuori l'ex marito?) e "Money
train" con Woody Harrelson e Wesley Snipes, prima che
diventasse un vampiro cacciatore di vampiri di gran
successo.
il film del ritorno si intitolerà "The forgotten" (Il
dimenticato), la protagonista sarà la stupenda
Julianne Moore e la trama è alquanto cupa: una madre
che deve riprendersi dalla morte del figlio di otto
anni si sente rivelare dallo psichiatra che l'ha in
cura una verità sconvolgente; di fatto lei si è creata
otto anni di false memorie ed il bambino non è mai
esistito. ma le sorprese non sono finite, xchè
incontra una paziente la quale le racconta di avere
avuto un'esperienza simile e questo la porterà a
imbarcarsi in una missione disperata per provare
l'esistenza del bambino e la sua sanità mentale. Una
robina leggera no?

Infine, la serie a domanda stupida risposta
intelligente: l'attore Eric Bana, protagonista di "The
Hulk" si è sentito chiedere, da un giornalista che si
suppone abbia pure studiato anni e preso una laurea
per arrivare a tanto, come mai i vestiti di Hulk si
rompono tutti durante la trasformazione ed i pantaloni
no?
Al che lui ha gentilmente risposto che, purtroppo non
ha una spiegazione razionale al fenomeno, ma che
probabilmente se si fosse visto un gigantesco pene
verde che ballonzolova liberamente sullo schermo
questo avrebbe alquanto limitato l'uscita nelle 4000
sale previste!

e con questo x ora e tutto, ciao e a presto
Leo

 

lunedì 23 giugno 2003

                            Un ciclone in casa

"Un ciclone in casa" ovvero, cosa non ha funzionato?
Steve Martin è uno dei più grandi attori comici dei
nostri tempi, nato all'inizio degli anni ottanta con
"saturday night live show", un mitico programma
televisivo americano da cui sono usciti tutti i grandi
comici che vediamo al cinema, come Jim carrey, Eddie
murphy, Billy Cristal e potrei andare avanti ancora
parecchio, ditene uno, quasi di sicuro è arrivato da
lì! Martin ha sempre avuto la rara capacità di
mescolare una simpatica follia da fumetto con una
carica umana molto forte, regalandoci film come
"Roxanne" "Pazzi a L.A", "I tre amigos". col passare
del tempo ha poi cercato di spostarsi un pò su un
versante un pò serio, senza però riuscire a ottenere i
grandi successi a cui era abituato. certo
probabilmente per lui non era un problema e ciò che
desiderava era confrontarsi con un genere diverso, ma
per noi del pubblico vederlo fare il papà preoccupato
per la sua bambina presa in adozione non era proprio
il massimo!
quest'anno la sua stella è tornata a brillare con un
grande successo di pubblico, ovvero "un ciclone in
casa", che in patria si intitolava "bringing down the
house" come la canzone di Tom Jones, un film che
qualche mese fa ha spopolato ai botteghini arrivando
quasi a quota 200 milioni di dollari, al punto che già
si prevede un sequel. e probabilmente l'effetto
sarebbe stato simile anche da noi se non fosse che,
grazie alla "oculata" distribuzione italiana, il film
è stato fatto uscire dopo due gioielli della commedia
come "una settimana da dio" e "terapia d'urto", nei
cui confronti non può che perdere.
partiamo dai dati di fatto, "un ciclone in casa" è un
film divertente e ci regala alcuni momenti davvero
irresistibili, ma altresì ha dei problemi derivanti
dalla prevedibilità della situazioni e soprattutto, da
una coprotagonista con cui è impossibile empatizzare!
La trama in breve è questa, un avvocato fiscalista
divorziato incontra su internet una donna con cui
stabilisce una corrispondenza molto affiatata e a cui
fornisce consigli (richiesti) di ordine legale. ma
quando arriva il giorno dell'incontro nel mondo reale,
scopre che le cose non stavano proprio come
sembravano. vista la necessità di una preparazione
così lunga (prima scopriamo il suo lavoro, poi che è
divorziato ma ama ancora la moglie, poi la storia via
e-mail ed infine la preparazione all'incontro)
l'inizio del film è un pò lento, perchè prima ti
presento la sua vita e poi ti faccio vedere come
gliela distruggo e la distruzione arriva nei panni di
Queen latifah, esuberante cantante hip hop che avevamo
già visto nel musical "Chicago", dove peraltro era
molto più azzeccata. ed ecco il secondo problema, il
di lei personaggio è semplicemente insopportabile e
non hai dubbi che nella realtà Steve martin la farebbe
ritornare di corsa da dove viene, anche al di là del
fatto che sia una donna gigantesca e parecchio
minacciosa. anche quando l'incontro finalmente avviene
non succede ciò che ti aspetti ed anche
l'incontro/scontro tra due mondi così diversi (i
borghesi un pò razzisti del vicinato ed i neri da
quartiere degradato) non dà i risultati sperati.
troppo facile, troppo già visto, ma soprattutto tutto
troppo fiacco. probabilmente il regista Adam Shankman,
specializzato in commedie sentimentali come "the
wedding planner con J.Lo o "kiss me" con Freddie
Prinze jr, non era il più adatto a gestire questo tipo
di storia, oppure più probabilmente la sceneggiatura
necessitava di una botta di vita. ci sono però due
momenti da antologia, un vero combattimento tra Queen
latifah e la cognata del protagonista e soprattutto il
grande Martin in versione "yo meeen"!
in conclusione, poteva essere meglio? mah...io per
sicurezza vi consiglio di vedere prima i due film
succitati e, se ancora lo trovate in giro "come farsi
lasciare in 10 giorni", altro grande esempio di
commedia caustica e divertentissima.
voto 6-


                        passiamo alle
news:

La carcassa impazza e travolta dice di no.

l'uscita americana di "the Hulk" il film tratto
dall'omonimo fumetto, è stata, come previsto, un
autentico successo, registrando un incasso di 62
milioni di dollari in 3 giorni che, anche se non
raggiunge i risultati di spiderman, che negli stessi 3
giorni aveva raggiunto quota 114 milioni, rappresenta
comunque un risultato notevole. resta da vedere se il
film raggiungerà i 150 milioni che sono stati
necessari per realizzarlo, ma dubito che sarà un vero
problema!

Capita invece di leggere notizie che ti lasciano
frastornato, su www. comingsoon.net si può leggere:
"John travolta dice di no a Grease 3"
ora, quand'è che avevano deciso di farlo? mistero? sta
di fatto che per una volta il buon Travolta ha avuto
l'illuminante idea di non infilarsi in un progetto che
si presenta quantomeno strampalato, l'idea era quella
di far vedere i figli dei due protagonisti orginali e
le loro avventure al college, insomma un "Grease, the
next generation", ci mancava solo l'apparizione del
capitano Picard!:-) comunque a quanto pare la casa di
produzione, vista la defezione del protagonista
originale ha annunciato che probabilmente il film non
si farà. è quel "probabilmente" che mi preoccupa!:-)

Infine, per la serie il cinema serio, Renè Zellweger,
che nel frattempo ha accettato di girare il seguito
del "diario di Bridget Jones" per la modica cifra di
22,5 milioni di dollari ( per il primo ne aveva presi
3,5, ha avuto un leggero aumento!:-), ha confermato
che produrrà ed interpreterà un film sulla vita della
cantante janis Joplin, icona della musica anni 70 e
defunta a 27 anni suicidandosi, insomma un film
davvero allegro a cui erano interessate altre star,
come l'attrice Brittany Murphy ("non dire una parola")
e la cantante melissa etheridge. non so davvero se per
loro sia stata una gran perdita, ma sicuramente per i
cultori della pop music sarà l'occasione di vedere
rinascere un periodo ormai mitizzato.

e per ora e tutto. ciao e a presto

leo

 

lunedì 23 giugno 2003

                            Noleggio?. No,grazie

Economia Cinematografica:

Con questo titolo non voglio lanciarmi in una dotta disquisizione delle tecniche di produzione cinematografiche, a meno che proprio non lo desideriate, bensì voglio farvi risparmiare i vostri sudati 7 euro lordi di stipendio mensile, evitandovi una lunga e noiosa notte estiva davanti a film dall'effetto bradicardico. Dunque, i colpevoli sono:

 One hour photo: ok, risponderò prima alla domanda che vi preme di più, si Robin Williams è bravo. Ma che Williams sia bravo lo sapevamo dai tempi de “L’attimo fuggente”, quello che non sappiamo è perché si sia fatto coinvolgere in questa storia. Il problema è che in questo film non succede niente e quando succede è talmente prevedibile che lo sapevi dieci minuti prima che l’idea balenasse nella mente dei protagonisti. Nel film Williams è un represso ed un tantino psicotico gestore di uno di quei posti che ti sviluppano le foto in un’ora, anche se poi ditemi voi quando mai è successo che, nella realtà, lo facciano davvero. Di solito il dialogo è questo “avrei bisogno delle foto entro oggi, si può fare?” risposta “certo, le va bene giovedì?”, al che ti chiedi se non ci siano problemi di comunicazione!

Ma questo non succede se vai al negozietto scrauso del protagonista, che si trova in un ancora più scrauso centro commerciale che al confronto casa mia è un mediaworld. Da lui avrai un servizio di primissima qualità perché lui è davvero ossessionato dalla perfezione delle foto, per quanto sceme e senza senso possano essere quelle foto fatte al mare quando si era alquanto rimbambiti o soltanto incapaci di reggere la macchinetta e pigiare il tasto contemporaneamente. Più che altro lui è ossessionato e basta ed ovviamente lo capiscono tutti tranne gli altri protagonisti, che invece lo trattano con una familiarità un filino assurda. La protagonista, Connie Nielsen, l’avete vista nel “Gladiatore” è di una bellezza davvero speciale ed è davvero intensa in tutto ciò che fa, peccato che qui abbia ben poco da fare. Lei è l’oggetto del desiderio di Williams che ovviamente comincia a coltivare insane fantasie su di lei. Il che si manifesta nell’entrare in casa di lei quando non c’è, esattamente come fa justin timberlake nel suo video. Ecco questo è il massimo della drammaticità del film, poi potete anche dormire tranquillamente perché è questa la funzione primaria del film, combattere l’insonnia.

Sono certo che Williams fa qualche altra azione riprovevole, ad esempio scatta delle foto (terrore!:-) ed al culmine della suspence, ebbene si, ruba un coltello che quello di Rambo al confronto è un coltellino svizzero. E qui arriviamo al clou del film, userà l’arma, non userà l’arma? Questo almeno è il pensiero del regista, perché lui era davvero convinto che noi saremmo arrivati svegli alla fine del film, dove c’è l’unico pseudo momento di tensione. Ma x modo di dire, perché in fondo anche lì sai già cosa è successo ancora prima che il regista si decida ad entrare nella camera dell’hotel. Anche il monologo finale è così prevedibile e stereotipato da dare alternativamente noia ed un filo di irritazione, in quanto così ovvio e prevedibile che lo hai già visto e sentito 1652 volte.

Come optional nel film potete vedere il dottor benton di “E.R.” ovvero l’attore Eriq Lassalle, che qualche anno fa si ci ha dato un vero brivido, infatti aveva firmato un contratto per 4 anni di telefilm alla modica cifra di 31 milioni di dollari! Io per quella cifra non mi sarei mosso dal pronto soccorso nemmeno per andare alla toilette!

In effetti l’attore entra in scena con un sorrisone a 24 carati che sembra dire “Uè, finalmente ho mollato la serie tv” al che tu, alla fine del film risponderai “hai fatto un affare!” unica nota positiva, finalmente al cinema la polizia fa il suo dovere, indaga, scopre, segue e opera intelligentemente, quando si solito sembra che nessuno sappia fare il suo mestiere, si fanno accoppare e solo il protagonista, il ragazzo che porta la pizza, è quello in grado di salvare il mondo!

Voto 4-

 

Ma la tragedia continua:

La cosa più dolce” ovvero “the sweetest thing” con Cameron Diaz.

Che dire di un film comico che non fa ridere? Questa commedia vorrebbe prendere spunto da film di maggior successo come “tutti pazzi per mary” di cui infatti copia alcune scene (maldestramente e senza far ridere al che ti chiedi, “ma come, se ce le avevi davanti!”) ma soprattutto vuole prendere tutti i più eclatanti esempi di film goliardici di solito di tipo maschile (tipo la mitica serie “Porky’s”, che ricordi!:-), riversandoli su protagoniste tutte al femminile. Ma quello che pare abbiano dimenticato è che per fare un film ci vogliono una sceneggiatura ed un regista! Il regista oltretutto qualche anno fa ci aveva regalato un bel film dal titolo “Cruel Intentions”, ispirato alle “Relazioni pericolose” ma attualizzato e con personaggi intorno ai ventenni. Incredibile ma vero, fu un gran bel risultato, quindi la domanda è “che cavolo gli è successo?” la sceneggiatura invece non c’è e si nota. Se ve lo state chiedendo, la sceneggiatura è la struttura su cui poggia la storia, ma qui latita del tutto, mandando il film a sbandare come un gatto su un lago ghiacciato. Ad un certo punto diventa un musical, poi un road movie, poi ribalta un concetto che sembrava del tutto chiaro all’inizio della storia solo xchè se no non avrebbero potuto procedere di un solo passo. Poi citano direttamente “tutti pazzi per mary” ma così male che fa impressione e tu continui a guardare il tempo trascorso dall’inizio del film, leggi “42,12,01” mentre pensavi che il film andasse avanti da ore! Quando finisce tiri un sospiro di sollievo, all’inizio, poi ti chiedi xchè con quei soldi non ti sei preso uno whopper da burger king!

I lati positivi? Le tre ragazze sono splendide e su tutte si eleva Christina Applegate, con quella sua aria buffa e sexy che è in grado di eclissare pure la Diaz, al punto che aspettavamo le scene in cui c’era lei con grande interesse! Per il resto, è uno dei film più brutti della storia, statene alla larga! Voto 3-

 

Concludendo: 8 Mile

Questo non è un film. Anche qui cominciamo prima con la domanda ferale, com’è Eminem? Il nostro eroe si impegna, assume un tono dimesso e mai arrogante, rivive sicuramente la sua vita vera e lo fa con un impegno davvero encomiabile e professionale, insomma è bravo e mai presuntuoso. Il regista Curtis Hanson poi ha vinto un oscar per “L.A. Confidential”, ha dimostrato di essere eclettico con “Wonder boy” un film surreale ma intelligente con Michael  Douglas e  con 8 mile si è impegnato dal punto di vista del linguaggio cinematografico, cioè il modo di rendere la realtà in cui il protagonista è immerso in modo sia reale che forte  e mai banale. Insomma le basi c’erano tutte, cosa manca? Manca il motivo per cui siete lì. Il film va avanti senza alcuna tensione, senza drammaticità, i protagonisti sono tutti sotto la soglia di povertà, si arrangiano come possono, dicono “yo” ogni tre secondi, qualche volta litigano e poi rappano o hiphoppano che dir si voglia. Il protagonista ha un pessimo rapporto con la madre (la sempre splendida Kim Basinger) ma poi in fondo si vogliono bene lo stesso, lavora in una specie di acciaieria e nel frattempo scrive i testi delle sue canzoni hip hop sulle mani (ma non ce l’ha un pezzo di carta?), scopa come un riccio e spera di diventare un giorno un cantante hip hop. Ma non c’è alcun emozione in tutto ciò, è una realistica analisi della vita in un quartiere ghetto, ci dice che ci sono pure brave persone ma non va oltre ed in breve tempo la noia prende il sopravvento. Alla fine poi, diventa un concerto di Eminem di quasi venti minuti che, se non sei un amante del genere, ti sembrano un eternità. si può fare plauso alla ricercatezza delle immagini, alle capacità di eminem, ma questo non salva il film dall’essere soporifero oltre ogni immaginazione! Da guardare solo se fan sfegatati del cantante!

Voto 6--

 

venerdì 20 giugno 2003                                    

Buone notizie, cattive notizie

 Una gita nella galassia

Cominciamo subito con quella che mi sta più a cuore, anche se è quella che mi turba di più! Esiste un romanzo, anzi una serie di 5 romanzi, che ogni abitante di questo pianeta dovrebbe leggere una volta nella vita. Il primo e più universalmente noto della pentalogia si intitola “la guida galattica per autostoppisti” ed è il “tutto” della narrativa, più in là di così non c’è niente, nessuno ha ancora superato i suoi incredibili confini, perché sono assolutamente folli e geniali! L’autore era l’inglese Douglas Adams, che purtroppo per noi ci ha lasciato un paio di anni fa, proprio mentre stava rimettendo mano alla serie (che si chiudeva in modo alquanto drammatico rispetto ai romanzi precedenti), il quale aveva collaborato anche con il mitico gruppo dei Monty Pyton e se non sapete chi sono vi rimando tutti a settembre!

Ad ogni modo, la storia parte in maniera del tutto assurda con una ragazza che, seduta ad un bar improvvisamente scopre il modo per risolvere i problemi di tutto il mondo ma non riesce a trovare un telefono per comunicarla, continua con la costruzione di una autostrada intergalattica che richiede, x poter continuare, la distruzione del nostro pianeta (cosa che viene egregiamente effettuata a pagina 5!) ed a quel punto decolla in maniera incredibile tra alieni a due teste le cui estremità non vanno d’accordo l’una con l’altra e che a quanto pare si è fatto un complotto contro se stesso da solo, autostoppisti che si spostano in giro per l’universo, il pensiero di una pianta in vaso che cade dal settimo piano, la casa editrice della guida galattica (che liquida il nostro pianeta con una sola parola “innocuo” salvo poi decidere di aggiungere una specifica: “sostanzialmente innocuo”!) ma soprattutto, la costruzione di un supercomputer ideato per trovare la risposta definita alle domande dell’uomo. E lui la trova immediatamente e posso anche rivelarvela, la risposta a tutte le nostre domande è “Quarantadue”! a questo punto naturalmente, urge scoprire qual è la domanda esatta e la storia prosegue imperterrita con un robot depresso ed incredibili scoperte al di fuori di qualsiasi immaginazione.

È praticamente impossibile descrivere un romanzo io cui succede più che di tutto, dove ridi senza freni e dove il paradosso trova persino una logica ferrea, è una storia genialmente intelligente, caustica, incredibile e quest’estate invece di leggere le parole crociate andate a cercarvi una copia di questo capolavoro, non ve ne pentirete!

Ma…vogliono farne un film…

E questo mi getta nel panico, perché ci sono solo due possibilità:

il film lo gira Tim Burton (edward mani di forbice, tanto x citare un titolo di questo genio del cinema) o Terry Gilliam (la leggenda del re pescatore), in alternativa verrà una me…incredibile e questo non potrò sopportarlo, già non lo sopporto adesso! Dietro questa operazione c’è nientemeno che la Disney in collaborazione con la Spyglass entertainment e per svilupparne la sceneggiatura hanno chiamato il duo di sceneggiatori che avevano realizzato “galline in fuga”, il che quantomeno implica che un sono sufficientemente fuori di testa, ma da qui a vedere se questo salverà il film e quindi il romanzo,è tutto da vedere. Propongo un minuto di silenzio per chiedere la salvezza di un capolavoro, Disney pensa a noi!J

  

Affleck, facce ridè!

Il buon Ben Affleck si è innamorato due volte.la prima ormai la conoscete tutti e lo capite benissimo, io personalmente mi ero innamorato di Jennifer Lopez molto prima che lui la incontrasse, ma lei ha poi scelto il povero piccolo Ben, spezzandomi il cuore. La coppia ha girato insieme due film, prima “Gigli” col regista Martin Brest (Vi presento joe black, bel film ma un po’ difficile, di solito la gente lo ama o lo odia) e poi “Jersey Girl” con kevin Smith (clerks, in cerca di amy e soprattutto “dogma” ,che finalmente esce in italia il 27 di giugno). Nel primo è il tirapiedi sfigato di un boss della mala a cui viene dato da accudire il fratello mentalmente minorato del suddetto, ma essendo ritenuto inaffidabile gli viene affiancato una splendida quanto pericolosa J.Lo, per la quale lui sviluppa una scombinata attrazione, complicata dal fatto che lei ha esattamente gli stessi gusti di noi maschietti, non so se mi sono capito!

Nel secondo invece lui è un uomo in carriera che incontra e si innamora di una ragazza madre di una classe sociale decisamente più bassa con bambina petulante ed intelligente a carico e questo incontro gli farà capire quali sono le cose valide della vita. Ovvero i soldi! No, scherzavo, scusate!J però mi chiedo, perché la Lopez (che è tanto simpatica per carità) continua a voler interpretare ruoli da poveraragazzachesidevearrangiarepervivere? Chi vuoi che ci creda?J

Comunque, il buon Affleck deve essere davvero di buon umore dopo aver coronato il suo sogno d’amore (pure la rima ci ho messo!) ed ha deciso che vuole girare altre due commedie, oltre a “surviving christmas” che uscirà a natale (in effetti dal titolo si poteva supporre!) e che parla di un single che per “sopravvivere al natale” decide di noleggiarsi una famiglia per le feste. Quindi prossimamente girerà

1-   Ghost of girlfriend’s past, ovvero “il fantasma delle ragazze del natale passato”, in cui esattamente come nel “racconto di natale” di Dickens, al rubacuori Affleck, durante le feste natalizie appaiono i fantasmi (metaforici) delle ragazze che ha lasciato nel corso degli anni, per fargli capire che vita vuota d’amore ha condotto fino a quel giorno.

2-   Sex talk, in cui intepreterà un giornalista sportivo che diventa improvvisamente famoso usando terminologia e strategie sportive per consigliare le persone su come risolvere i problemi della loro vita sentimentale e sessuale!

 Nessuno dei due film ha ancora un regista, ma una volta che Affleck avrà confermato la sua presenza i progetti diverranno realtà veramente in fretta! 

Travolta “prende il tappo”

Per continuare la serie delle buone nuove, pare che si stia concretizzando il seguito del film “Get Shorty” quella commedia un po’ surreale ma divertentissima con John Travolta, il mitico gene Hackman e la stupenda Renè Russo, dove un piccolo gangster cinofilo (Travolta) diventava una stella del cinema in modo alquanto irruento, vendendo le storie che viveva tutti i giorni nella sua “attività” mentre cercava di trovare lo Shorty del titolo (chiamato in italiano “il tappo”) che era scappato con una valigia piena di soldi non propriamente suoi.

Nel seguito, che si intitolerà “Be cool”, sempre tratto da un romanzo di Elmore Leonard come il primo film, il nostro deciderà di mollare l’industria del cinema per via del clima cinico che vi si respira (il che detto da un gangster è il massimo!) e di lanciarsi nel mondo della pop music, aiutando una giovane aspirante cantante,che però ha qualche problema con la mafia russa. Ma le trova tutte lui?

La regia non sarà più di Barry Sonnenfeld (che è un grande della commedia, oltre a “get shorty” è anche il regista dei “Men in Black” e delle “famiglie addams” cinematografiche) ma di Brett Ratner, regista dei due “Rush hour” e del recente “Red Dragon”, che mica faceva tanto ridere! 

Concludendo, concludendo

Chiudiamo con una cattiva notizia, appena comparsa su www.imdb.com. il marito della scrittrice J.K. Rowlings ha raccontato (col permesso di lei, che se no gli stroncava le gambette!) che il giorno in cui la scrittrice aveva finito il 5° romanzo della serie di Harry Potter (che uscirà in Inghilterra ed USA tra due settimane e da noi sadioquando) era entrata in cucina in lacrime, perché aveva appena ucciso uno dei personaggi principali e la cosa l’aveva sconvolta. Lui le ha detto “allora non farlo” ma la risposta è stata “non è così che funziona”. Quale sia il personaggio ovviamente non è stato rivelato, ma è chiaro che questa notizia farà impazzire i fans e lievitare le già astronomiche prenotazioni dell’imminente romanzo. 

E per ora e tutto, a presto con la recensione di “un ciclone in casa”!

 

 

giovedì 19 giugno 2003

                                        News

            alieni, predatori e viaggi nel computer

ebbene si, miei cari amanti della fantascienza e dei
viaggi pindarici in generale, ieri sul sito
comingsoon.net sono apparse un paio di notizie che
faranno vibrare i vostri cuori, ma procediamo con
ordine:
forse non eravate al corrente ma la disney interactive
starebbe realizzando un videogame chiamato "tron 2.0",
vi ricorda niente? esatto, stiamo parlando del film
che nei primi anni ottanta ci fece fare un lungo
viaggio virtuale nel pericoloso mondo interno dei
computer, guidati dal novello Virgilio informatico
chiamato appunto Tron, che poi era un giovanissimo
jeff bridges. con un filino di ritardo la disney, che
all'epoca non aveva poi guadagnato molto con l'uscita
del film (anzi), ha deciso di dare nuova linfa vitale
ad un titolo che nel tempo ha acquisito tratti mitici,
grazie probabilmente all'effetto nostalgia dei
trentaequalcosa come me. detto questo ecco lanciata
l'anteprima del videogioco ma, tanto per tenere alta
la suspence, si è scoperto che ci sono già un paio di
sceneggiature circolanti per un seguito del mitico
film, un "tron 2.0", senza più lucine verdi e beep
beep vari, ma con un look ipertecnologico che già ci
fa venire le palpitazioni. i tempi sono ancora
prematuri, ma una volta data la "luce verde" come
viene chiamato negli usa la conferma di una
produzione, potremo aspettarci di vedere risorgere
Tron in tutto il suo splendore in tempi brevi.
aspettatevi delle news quanto prima.

Ma non finisce qui, un progetto che la "green light"
l'ha avuta è nientemeno che la versione
cinematografica di "Alien Vs Predator", che vedrà
finalmente tornare il più famigerato cacciatore della
galassia, quel Predator che prima se l'era vista con
prode Arnold e poi era "venuto in città con un pò di
tempo da ammazzare" nel più originale seguito,
sparendo poi senza lasciare traccia, ahinoi.
Ora le due razze più letali dell'immaginazione
cinematografica si incontreranno e si scontreranno
sulla terra, in una base scientifica antartica dove
degli scienziati saranno così stupidi da pensare di
poter condurre esperimenti sulle nostre simpatiche
bestioline. Le quali dimostreranno di non gradire,
scatenando una guerra senza tregua negli angusti spazi
della base sotterranea. non aspettatevi però di
rivedere Ellen Ripley (cioè Sigourney Weaver, ci vorrà
ancora un pò prima di vederla atterrare sulla terra
come stava x accadere alla fine di "alien
resurrection") o altri personaggi della serie (anche
perchè non è che solitamente ne sopravvivano tanti!),
a tornare saranno solo i muscolosi marines dello
spazio creati da James Cameron nel secondo
(bellissimo) film della serie, e poi utilizzati nel
videogame con lo stesso titolo. Quindi tra atmosfere
simil "La cosa" (come fa pensare l'ambientazione
polare) e scene di battaglia degne di "aliens",
dovrete prepararvi al più cruento scontro di tutti i
tempi! E come diceva il grande cacciatore "vuoi
giocare con me?".
 

 

mercoledì 18 giugno 2003                       

                                      Serial tv


anche se dubito che avremo mai la possibilità di
vederla anche da noi vi voglio parlare di una nuova
serie che sta per uscire negli usa:
il titolo è "dead like me" e a quanto pare mescola
toni drammatici e commedia insieme, parlando di una
ragazza (Ellen Muth, new entry nella tv usa) che
all'inizio della serie...muore colpita da un pezzo
della nave spaziale mir di ritorno sulla terra (che
sfiga, no?) e che non solo diventa un fantasma, ma un
"reaper" e cioè un entità il cui scopo è recuperare le
anime dei defunti x indicare loro la strada, il tutto
mentre deve deve abituarsi alla sua nuova...vita da
defunta! da quello che ho capito direi che la serie si
inserisce nel filone della black comedy con un tocco
di soprannaturale varato da un'altra serie inedita in
italia (ma è sempre così, se è intelligente da noi non
esce!), ovvero "six feet under", pluripremiata in
patria, che parla di una famiglia di becchini, pardon
specialisti nell'ultimo saluto, dove agli intrecci
familiari più assurdi (sono tutti bugiardi patologici
in famiglia!) si uniscono in un insieme bizzarro
eppure funzionante il loro lavoro sulle salme (devono
pur sempre dare loro un tono no?:-) e soprattutto, i
loro dialoghi con i cari estinti, che a quanto pare
amano fare visita alla cara famigliola. il tutto per
regalare una serie surreale eppure elegante che ha
convinto la critica ed il pubblico. della serie, a
quando in italia?

                            Terapia d'urto

 ( titolo originale "Anger Management"
di Peter Segal, con Adam Sandler e Jack Nicholson)
periodo d'oro per la commedia cinematografica che, se
da una parte acquista sicuramente in cinismo nei
confronti della realtà (da "una settimana da dio" a
"terapia d'urto" quello che si evince è che siamo
tutti un pò tanto frustrati ed incazzosi :-)
dall'altra ci guadagna in copioni più freschi ed
innovativi dove si ride parecchio ma inevitabilmente
riflettendoci nei protagonisti, che siano individui
con deliri di onnipotenza (una settimana da dio) o
piccoli omini frustrati la cui vita sta fare un giro
all'inferno (metaforicamente, ma del resto adam
sandler all'inferno c'era già stato con quel
gioiellino kitsch che era "little nicky"), come capita
in "terapia d'urto". qui sandler è un ragazzo fin
troppo umile e sottomesso (come gli capitava anche in
"ubriaco d'amore" dove però era un filino più
aggressivo!) fidanzato con Marisa Tomei (che è sempre
piacere rivedere) la cui vita prende una brusca,
bruschissima svolta, quando viene ingiustamente
accusato di avere aggredito una hostess durante un
volo e si vede quindi appioppare una multa salatissima
e 30 sedute di "corso di controllo della rabbia",
gestite dal diavolo in persona, ovvero il grande,
incommensurabile Jack nicholson. ma il diavolo ha
anche i suoi adepti, in forma degli altri partecipanti
al corso dove spiccano un John Turturro incontenibile
e nevrastenico, due ragazze pornostar ed amanti, che
sanno essere tanto svampite quanto letali (e
bellissime!) e l'omino brutto ma bravissimo che in
"Magnolia" partecipava al quiz a premi contro i
bambini, se non lo avete ancora visto siete rimandati
a settembre!:-)
comunque, divagazioni a parte, da quel momento in poi
la vita del protagonista diventa una inarrestabile
discesa agli inferi, prima con la sua vita
letteralmente invasa dai partecipanti al corso e poi
con l'entrata in scena in prima persona del grande
jack, il quale è deciso a togliere al protagonista
ogni traccia di rabbia repressa, perchè sebbene
Sandler sia pacato, non di meno qualche istinto
represso ce l'ha!
non è il caso di rivelare cosa succede nel film ed
anzi va fatto tanto di cappello allo sceneggiatore che
è riuscito a creare situazioni intelligenti ed
irresistibili, dove non si ha mai la sensazione di
accumulo (come invece accadeva in "una settimana..."),
guidate da un regista esperto nel campo della commedia
che qui testa al massimo il concetto di esasperazione
umana, facendoci ridere irresistibilmente delle
disgrazie altrui. e poi tanto per gradire, ci regalano
pure un colpo di scena finale, di cui però è opportuno
tacere. sul grande Jack ed il sempre bravo Adam
sandler spicca però la dolce e carinissima Marisa
Tomei, che ti chiedi perchè non si veda più spesso al
cinema, lei da sola porta una ventata di freschezza al
film, senza contare che non è solo decorativa.
il tutto con un cast di comprimari di lusso ed una
battuta che rimarrà nella storia, in cui viene
finalmente svelata la verità sui gusti delle donne e
viene tolto per sempre il sonno a noi maschietti.
per concludere, un film intelligente e mai banale,
oltremodo divertente e che vi farà riflettere su un
paragone fatto da Nicholson durante il film, che poi
noi si sia il cliente o la commessa presenti nel suo
esempio la sostanza non cambia, siamo tutti sulla
stessa barca.
voto 9!
                  

martedì 17 giugno 2003

                            Le news di oggi

Quest'anno si è profilata all'orizzonte una brutta
notizia per i proprietari di sale cinematografiche
italiane, ma estremamente buona per tutti gli altri, a
quanto pare la stagione cinematografica non ha
intenzione di fermarsi ma tirerà dritto fino a luglio!
infatti già l'uscita in contemporanea di "2 fast 2
furious", campione di incassi in patria, ha aperto le
danze, ma nelle prossime settimane potremo vedere:

"terapia d'urto", una commedia devastante con Adam
Sandler e Jack Nicholson in cui un ometto fin troppo
dimesso si trova a dover seguire un corso di controllo
della rabbia decisamente fuori dagli schemi, guidato
da un incredibile Jack Nicholson

"un ciclone in casa", con Steve Martin, grande
successo di pochi mesi fa che ha riportato
prepotentemente in auge la stella di Martin, al punto
che si prevede già un seguito. in questa storia il
protagonista scoprirà nel modo peggiore, ma
estremamente divertente, cosa succede nell'accettare
appuntamenti al buio su internet.

"in linea con l'assassino", incredibile thriller che
ha sollevato molte polemiche per la sua somiglianza con
un tragico fatto di cronaca di quest'anno, solo che il
film era stato girato molto prima. con l'astro
nascente del cinema Colin Farrell (la regola del
sospetto)

"the italian job", frenetico film d'azione basato su
una rapina che, per funzionare, ha bisogno di un
gigantesco ingorgo nel traffico di los angeles. i
protagonisti sono tra i migliori della nuova
generazione, la stupenda Charlize Theron, il grande
Edward Norton (se non avete visto "la 25° ora avete
perso un capolavoro) e Mark Whalberg, di ritorno dal
pianeta delle scimmie!

"Cangaroo Jack", una commedia davvero fuori di testa
dove un duo di improbabili rapinatori (uno dei due è
Jerry O'connell, quello che nel film "Jerry Maguire"
tradiva Tom Cruise passando ad un altro procuratore
sportivo, vi ricordate?) si vede scippare la refurtiva
da...un canguro che non ha nessuna intenzione di
restituirlo, il che li porta ad un assurdo
inseguimento negli splendidi paesaggi australiani.

"Identità", vera rivelazione di due mesi fa, è un
thriller che parte come una riedizione di "dieci
piccoli indiani" ma che porta ad una conclusione
sconvolgente. la critica ne ha parlato come di un
piccolo gioiello, tra gli attori John Cusack (alta
fedeltà, serendipity) per una volta in vacanza dalla
commedia, genere in cui è imbattibile.

"A man apart", poliziesco adrenalinica con un Vin
Diesel poliziotto sotto copertura che, dopo aver visto
la famiglia distrutta, decide che le regole normali
non bastano più. trama forse già vista per un film di
grande impatto visivo.

"al calare delle tenebre", avete voglia di
spaventarvi? allora fatevi un giro nella ridente
cittadina di Darkness Falls, dove lo spirito di una
donna accusata di stregoneria torna a casa dopo un
centinaio di anni, pronta a rendere il favore!

last but not least finalmente esce in Italia un vero
gioiello sempre bloccato dalla censura
cattolicheggiante italica, ovvero la commedia "Dogma"
del regista di clerks, dove tra angeli in fuga e
apostoli di colore fuori di testa si cerca di evitare
l'apocalisse e a chi tocca questo compito ingrato?
alla bellissima Linda Fiorentino, che è sempre nei
nostri cuori dai tempi del torbido thriller "Jade".

e per concludere il 4 di luglio esce in contemporanea
con gli usa "Charlie's Angels 2" dove alle tre già
note bellezze vedremo aggiungere il piacevolissimo
ritorno di quella splendida dea che è Demi Moore, che
qui si diverte a fare la cattiva. avercene di cattivi
così!

dovremo invece aspettare il 29 di agosto per vedere
"hulk", il quale insieme al nuovo film di Tomb Raider
e ad mitico "terminator 3" faranno disastri al
botteghino usa durante l'estate e da noi da settembre
in poi!

vi sembra poco? qualcuno si ricorda che fino all'anno
scorso in questo periodo al cinema potevamo trovare la
tartarughe ninja, il corvo 6 contro godzilla e una
retrospettiva sul cinema austroungarico contemporaneo?
 

                                         

venerdì 13 giugno 2003

                                Femme Fatale

devo ringraziare qualche santo in paradiso per essere
riuscito a vedere l'ultimo film del grande
Brian de Palma ovvero "femme fatale".
innanzitutto le cose importanti, la protagonista
Rebecca Romjin Stamos, già conosciuta per i due xmen
(dove però ha sempre la pelle blu scaglie!) e per il
terribile "rollerball" (john mctiernan era il regista
di "die hard" come ha potuto cadere così in basso?) è
di una bellezza incredibile ma, cosa più importante,
sa persino recitare! sembra facile, ma qualcuno
ricorda la performance di tre minuti della bellucci in
matrix reloaded?.
detto questo, De Palma ha dimostrato che è ben lungi
dall'essersi perso nei meandri delle produzioni ad
alto budget ma in fondo poco personali come "mission
to mars", e le sue capacità visionarie sono
ancora notevolissime.
"femme fatale" non è un film come tutti gli altri. è
una sfida, è un rompicapo, è un esercizio di stile, è
una trappola, è un gioco su più livelli in cui lo
spettatore si perde (con estremo diletto aggiungerei),
studia una possibile soluzione e poi si inchina
benevolente al maestro. posso solo dire che, per
quanto abbia visto e letto centinaia di thriller (il
che farebbe pensare "ma una vita non ce l'hai?":-), in
questo caso la grande capacità di De Palma di creare
più livelli di lettura ha fatto si che, quando ero
sicuro di aver capito dove la storia stesse andando a
parare mi sono ritrovato completamente gabbato da un
finale da applauso. potrete pensare di aver capito,
potreste avere avuto un'idea generale azzeccata, ma
quando la storia si dipanerà per quella che è
proverete la stessa sensazione che avete avuto sul
finale di quel mito che è " i soliti sospetti" oppure
"fight club". intendiamoci, stiamo parlando di tutta
un'altra storia con altri sviluppi, ma il senso di
vertigine che vi prenderà esattamente lo stesso.
raccontare la storia sarebbe un vero delitto (:-),
diciamo che tutto parte con un colpo perfetto che
tanto perfetto forse (e dico forse) non si rivela, ma
questo è solo l'inizio di una storia dove bisogna
prestare attenzione letteralmente ad ogni dettaglio,
visivo e narrativo, per poter anche solo pensare di
riuscire a ricomporre il puzzle narrativo che abbiamo
davanti. perchè è questo che avrete davanti, una
macchina pressochè perfetta. un puzzle, esattamente
come quello gigantesco che Banderas compone durante il
film ed a cui manca un pezzo, che vi ipnotizzerà e vi
sedurrà, facendovi sentire novelli Sherlock Holmes
nella vostra avventura più intricata. un solo
consiglio, prezioso, non perdete di vista nessun
dettaglio del film, una persona che passa sullo
sfondo, una foto, una collanina,un discorso alla
televisione, niente è lì per caso.
ma la soluzione è sempre un passo avanti a voi e
quando avrete finito il puzzle capirete perchè.
grazie Brian!
 

 

giovedì 12 giugno 2003

           matrix incontra il signore degli anelli

capita a volte nel mondo del cinema che si verifichi
il fenomeno del re-shooting, ciò accade quando il
regista dice "oh cavolo, ho dimenticato un
controcampo/passaggio/scena intera!" oppure quando la
produzione dice a lui "'sta roba fa schifo, alle
proiezioni test la gente rideva, rifalla ed anche in
fretta!"
detto questo, il regista dei tre film del signore
degli anelli si è trovato spesso negli ultimi tempi a dover
aggiungere qualcosa ai suoi film (ben distratto il
ragazzo :-) ed una di queste scene ha dato luogo ad un
momento surreale sul set. mentre dovevano girare la
scena in cui il re degli elfi (l'attore hugo weaving,
lo stesso che nella saga di matrix interpreta l'agente
smith) incontrava in segreto aragorn (l'attore viggo
mortensen "delitto perfetto" con gwyneth paltrow),
raggiungendolo di notte in una tenda col viso nascosto
da un cappuccio, è capitato che jackson si ritrovasse
a doverla rifare più volte x vari motivi. la scena
consisteva nell'entrata del re degli elfi nella tenda
di aragorn, gli parlava senza farsi vedere in volto e
poi si scopriva il viso in modo drammatico. ad un
certo punto, all'ennesima ripresa, hugo weaving ha
ripetuto la scena entrando nella tenda, poi si è
scoperto la testa, rivelando gli occhialini e
l'auricolare dell'agente smith e dicendo "unisciti a
matrix, signor aragorn". quando la troupe ha smesso di
ridere il regista ha dichiarato che x quel giorno
avevano finito!

cattive notizie invece x matrix revolution, la 3°
puntata della serie. purtroppo l'attrice che
interpreta l'oracolo, gloria foster, è un tantino defunta proprio
mentre finivano le scene legate a "reloaded" ed ora la
produzione si ritrova con poche scene girate con lei
presente x il 3° film. infatti già nelle scene extra
presenti nel videogioco "enter the matrix" (record di
vendite mondiale), dove si segue una vicenda parallela
al secondo film, l'oracolo è interpretato da un'altra
attrice. Forse che anche lei abbia scelto di uscire da
matrix?
 

 

mercoledì 11 giugno 2003

            V- visitors   e   Una settimana da Dio

La news non è strettamente collegata al cinema ma farà
insorgere ricordi mai sopiti dalla memoria televisiva
di tutti quelli che appartengono alla generazione dei
trenta e passa. Ebbene il produttore televisivo
Kenneth Johnson ha annunciato ieri che sta preparando
il seguito della serie "V" che da noi si intitolava
prosaicamente "V- visitors" (non potevamo mica
rischiare di confondere i rettiloni su due zampe x i
nostri vicini di casa!) e che negli anni 80 era più
seguito del telegiornale. La nuova miniserie durerà 3
ore e dovrebbe ripartire da una nuova generazione,
anche perchè gli attori originali non saranno proprio
più così giovani; e poi ve lo immaginate Robert
Englund/Freddy Kruger che fa l'alieno buono? LI gente
non ci capirebbe più niente!
infine un'altra mini serie che sta per rivedere la luce
del sole è "Galactica", anch'essa con un nuovo cast,
talmente nuovo che il personaggio di Skorpio è
diventato una donna!
Queste sono le notizie che più di ogni altro fanno
dire "occavolo, ma quanto sono invecchiato!" al
sottoscritto!

Ma veniamo a "Una settimana da dio". Innanzitutto,
come è pratica italiana, il titolo non solo non
c'entra per niente con quello originale (Bruce Almighty,
ovvero Bruce l'onnipotente) ma anche il periodo di
tempo è sbagliato, in quanto i suddetti poteri divini
nel film durano molto di più. Viene da chiedersi se
chi lo ha reintitolato lo abbia anche visto, il film.
Il regista Tom Shadyac e Jim Carrey sono amici fin da
quando entrambi erano degli sconosciuti e più volte
Carrey ha detto quanto gli faccia piacere lavorare con
l'amico, perchè dà la possibilità all'attore di
reinterpretare la storia. Shadyac è anche il regista
del primo Ace Ventura e di Bugiardo Bugiardo e proprio
nel miscuglio dei suddetti due film si può trovare
l'anima di "Una settimana da dio".
Infatti cosa succede, il film è diviso tra una trovata
davvero molto forte e divertente di suo e le gag
comiche improvvisate tipiche del primo periodo di Jim
Carrey, per cui mimica facciale al massimo e movimenti
fisici al limite del cartone animato. Questo è sia un
bene che un male, nel senso che se da una parte si
ride il doppio e di gran gusto, dall'altra la
debordanza mattatoriale di Carrey finisce col coprire
tutto, dalla trama agli attori coprotagonisti, a parte
naturalmente Morgan Freeman, che si gode ogni scena in
cui compare e riesce a ritagliarsi i suoi spazi (del
resto è dio, come potrebbe essere il contrario? :-),
mentre Jennifer Aniston deve letteralmente lottare per
non farsi soffocare dalla verve comica di Carrey, che
qui si diverte come non mai. Il film è oltremodo
divertente, si perde un po' sul finale, nel senso che
sembra che lo sceneggiatore avesse finito le idee, ma per
tutta la visione non potrete che ringraziare il
Signore di aver riso così tanto. E visto che lo avete
lì davanti, è praticamente cosa fatta.
 

         
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